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Work and Life Balance: quanta vita stai sacrificando per il tuo stipendio?

MARTEDÌ 12 DICEMBRE 2023 | Lascia un commento
Foto Work and Life Balance: quanta vita stai sacrificando per il tuo stipendio?
Scritto da Tatiana Sannio
Ti sei mai fermato a riflettere su quanto tempo stai sottraendo ai tuoi affetti, ai tuoi hobby e le tue passioni a causa del tuo lavoro? La società contemporanea ci impone dei ritmi frenetici e talvolta insostenibili, ci spinge a raggiungere traguardi professionali ambiziosi e porta la maggior parte di noi a sacrificare il proprio tempo e benessere personale sull'altare della carriera. Oggi parleremo del sempre più discusso e controverso tema del "Work and Life Balance". Ci addentreremo in fenomeni quali il burnout, il lavoro overtime, analizzeremo i pro e i contro dello smart working e l'impatto che il workalcoholism ha sulla nostra salute (mentale e fisica) e sulle nostre relazioni interpersonali. Concluderemo, come sempre, con una serie di suggerimenti pratici per riuscire ad autoimporsi limiti sani, gestire lo stress e riuscire a bilanciare meglio il lavoro con la nostra vita privata.

Lavoro Overtime e Burnout

Sono le 8 di sera, hai già trascorso più di 10 ore in ufficio, ma il tuo capo ti chiede di rimanere ancora un po' per terminare una presentazione di vitale importanza per il cliente di domani. La stanchezza si fa sentire, ma la pressione sulle spalle è palpabile. È un dilemma familiare per molti, un conflitto tra la necessità di dimostrare dedizione al lavoro e il desiderio di preservare il proprio tempo e benessere personale. Il lavoro straordinario, spesso noto come overtime, è diventato una realtà diffusa nelle moderne dinamiche lavorative. Sebbene possa sembrare un modo per ottenere risultati aggiuntivi, l'eccesso di lavoro può portare a conseguenze negative, in particolare il rischio di burnout.

Cosa si intende per burnout? Il burnout è uno stato di esaurimento fisico e mentale causato da uno stress cronico, spesso derivante da un carico di lavoro eccessivo e prolungato. Il lavoro overtime può essere un importante contribuente a questo fenomeno, poiché sfuma in maniera graduale ma prepotente ed inesorabile i confini tra vita professionale e privata. Ebbene sì, una volta oltrepassato un confine, è molto difficile ristabilirlo, non solo nei confronti dei nostri responsabili ma anche di noi stessi. Il primo, fondamentale passo è quello di essere consapevoli di quando stiamo oltrepassando i nostri limiti personali e ci stiamo sottoponendo ad un livello di stress dannoso ed irreversibile per il nostro benessere psicofisico. Se pensi che il tuo contributo fuori orario per un periodo di tempo prolungato possa essere giustificato ai fini della produttività, sappi che certi ritmi di lavoro non solo non sono sostenibili nel lungo periodo, ma sono anche controproducenti. Sensibilizzare ed autosensibilizzarsi sul tema del lavoro overtime e del burnout è essenziale per creare ambienti di lavoro che valorizzino il benessere dei dipendenti e consentano loro di raggiungere il successo professionale senza compromettere la loro salute.

Smart Working: flessibilità o gabbia digitale?

La recente pandemia, malgrado gli innumerevoli danni, ha avuto il merito di sdoganare il cosiddetto smart working. Questo cambio di paradigma epocale ha senz’altro rappresentato una grande opportunità per milioni di lavoratori, consentendo loro di lavorare comodamente da remoto, dalla propria camera da letto o salotto, evitando ore in coda o sui mezzi pubblici. Una vera svolta per i pendolari. Il rovescio della medaglia si è tuttavia manifestato nella sfida di stabilire confini chiari ed invalicabili tra vita professionale e privata. Se, da una parte, la flessibilità offerta dallo smart working può migliorare la qualità della vita, c'è il rischio di un graduale insinuarsi del lavoro nelle ore serali o nei giorni festivi. Il confine tra il momento in cui si spegne il computer e quello in cui si abbraccia il riposo diventa sempre più sottile. Sebbene l'autonomia concessa al lavoratore gli consenta di organizzare il proprio tempo, dall'altro può tradursi in un costante peso di dover essere sempre disponibili. In un'epoca in cui la tecnologia ci tiene connessi 24 ore su 24, trovare un equilibrio sano tra lavoro e vita diventa un'impresa a dir poco titanica. Il dibattito sulla sostenibilità dello smart working si fa sempre più acceso, ponendo domande cruciali sulla vera natura di questa modalità lavorativa: è davvero una soluzione flessibile che migliora la qualità della vita o rischia di trasformarsi in un'insidiosa gabbia digitale?
 

Workalcoholism, Relazioni Interpersonali e suggerimenti su come prendercene cura

Workalcoholism, l’ennesimo anglicismo dietro il quale si cela l’insidiosissima dipendenza dal lavoro, una realtà che può minare le nostre relazioni personali. Quando il lavoro diventa una priorità assoluta, rischiamo infatti di trascurare le connessioni più intime e significative della nostra vita. Le lunghe ore trascorse in ufficio o di fronte al computer a casa si traducono in momenti persi con la famiglia, gli amici o il partner. Come preservare, dunque, le relazioni con i nostri cari? Innanzitutto, è fondamentale stabilire confini chiari, come orari di lavoro definiti e periodi di pausa. È cruciale imparare a staccare completamentela spina quando si è lontani dal lavoro, consentendo momenti di vera ricarica. La comunicazione è un altro elemento chiave: condividere con la famiglia e gli amici le proprie sfide lavorative può favorire la comprensione reciproca. Infine, non sottovalutare l'importanza di prendersi del tempo per sé stessi, coltivando hobby, passioni o momenti di relax. Trovare un equilibrio tra lavoro e vita personale non solo migliora il benessere complessivo, ma rafforza anche le connessioni umane che rendono la nostra vita più ricca ed appagante.



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