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Contattare i dipendenti fuori dall'orario di lavoro: il Portogallo sarà il primo Paese a vietarlo

MERCOLEDÌ 15 DICEMBRE 2021 | Lascia un commento
Foto Contattare i dipendenti fuori dall'orario di lavoro: il Portogallo sarà il primo Paese a vietarlo
Scritto da Stefania Pili
In arrivo una legge che vieta di inviare e-mail o telefonare fuori dall'orario di lavoro. Il Portogallo, infatti, si avvia verso una svolta storica nel mondo del lavoro, una decisione presa a seguito dell'aumento del lavoro da remoto durante la pandemia da Covid-19.

 

La legge in Portogallo ormai parla chiaro: vietato contattare i dipendenti dopo l'orario di lavoro. Questo per consentire un miglior bilanciamento tra vita privata e lavoro, il cosiddetto work-life balance. L'obiettivo, quindi, è di tutelare il diritto alla disconnessione dei lavoratori in smart working, sempre più numerosi a seguito delle restrizioni degli ultimi anni. Inoltre, le aziende saranno obbligate a sostenere le spese aggiuntive dei dipendenti per il consumo di energia elettrica e per le comunicazioni, e per chi commetterà violazioni, ci saranno delle precise sanzioni.

Questa è solo una delle tante decisioni prese dal parlamento portoghese per permettere uno stile di vita più sano; il primo paese europeo, addirittura, a regolamentare proprio il rapporto tra dipendente e proprietario d’impresa.

 

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Necessità di regolamentare il lavoro

La pandemia, si sa, ha incrementato e sviluppato nuove forme di modalità di esecuzione del lavoro. Smart working, telelavoro, lavoro da remoto, insomma, il lavoro a distanza è oramai una costante del presente e, con ogni probabilità, lo sarà anche in futuro.

Il Portogallo se n'è accorto prima di tutti: il lavoro a distanza ha grandi vantaggi, ma ha bisogno di essere regolamentato. E se si pensa alle già numerose agevolazioni fiscali per imprese e dipendenti, non si può non che constatare quanto il Paese punti a essere un nuovo centro per nomadi digitali, favorendo la dislocazione delle aziende provenienti da tutto il mondo con dipendenti un po' ovunque.

Nello specifico, quindi, la legge portoghese stabilisce un divieto assoluto a qualsiasi forma di monitoraggio dei dipendenti con particolari accordi tra datore e lavoratore su orari e luoghi di lavoro, sia per quanto riguarda il telelavoro che il lavoro da remoto. I lavoratori potranno rifiutarsi di eseguire i propri compiti da casa senza alcuna giustificazione, mentre le imprese dovranno spiegare le ragioni per le quali non volessero accontentare le richieste dei dipendenti.

Chi non rispetta le nuove regole, valide per aziende con più di dieci dipendenti, e sia in smart working che non, sarà colpevole di violare gravemente il diritto del lavoro e sarà chiamato a pagare una probabile multa, a meno che non si tratti di un'emergenza. Il datore di lavoro deve infatti rispettare la privacy del lavoratore, compresi i periodi di riposo e di tempo familiare.

 

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Spese aggiuntive e lavoro da casa per i genitori

La nuova legge impone anche che, per quanto riguarda lo smart working, le aziende siano tenute a pagare ai lavoratori le spese aggiuntive legate al lavoro da casa, come la bolletta per la connessione a Internet e tutti i costi addizionali su energia, comunicazioni e dispositivi per poter effettuare il lavoro da remoto da casa.

Per quanto riguarda, invece, le categorie di lavoratori ai quali è consentito lo smart working senza dover ottenere il permesso dei propri datori di lavoro, rientrano anche i genitori con figli fino a 8 anni (in precedenza solo con figli fino a 3 anni).

Le nuove regole prevedono anche il divieto di qualsiasi discriminazione tra lavoro da remoto e in presenza su ferie, formazione, carriera e contributi previdenziali e assicurativi. Le aziende, inoltre, saranno tenute a organizzare incontri in presenza su base regolare per evitare che il dipendente si senta non solo isolato, ma anche escluso da avanzamenti di carriera, benefit, aumenti di stipendio e decisioni operative di vario tipo.

 

Si tratta sicuramente di una scelta che ha fatto discutere, ma che ha trovato perlopiù pareri favorevoli ed entusiasti. Questo perché le nuove regole vertono principalmente alla protezione dei lavoratori e a rendere il Portogallo una meta molto attraente per imprenditori tecnologici e potenziali investitori provenienti da tutto il mondo, ma anche liberi professionisti che possono vivere nel Paese non solo per lavorare, ma anche per viverci più o meno stabilmente.

E in Italia... un giorno avverrà tutto questo?

 

Consulta anche: “Sicurezza sul lavoro: cambiano le regole sulla tutela e la salute dei lavoratori



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