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Festa del Lavoro: perché si festeggia proprio il 1° maggio?

VENERDÌ 01 MAGGIO 2020 | Lascia un commento
Foto Festa del Lavoro: perché si festeggia proprio il 1° maggio?
Scritto da Stefania Pili

Primo maggio, la Festa dei Lavoratori. Quest'anno celebrata decisamente in maniera diversa, anomala per così dire. D'altronde, chi si aspettava che nel giro di qualche settimana l'Italia sarebbe stata investita da una grave emergenza sanitaria? Il Coronavirus ha stravolto tutto e tutti, dalle abitudini lavorative alla routine quotidiana, fino alle regole da seguire anche per le ricorrenze nazionali più importanti. È già accaduto per il 25 aprile, Festa della Liberazione, e così accadrà anche per il 1° maggio. Nonostante la crisi economica, c'è veramente qualcosa da festeggiare? Assolutamente sì. È vero, c'è tanta incertezza sul futuro su tutti i fronti, sia personali che professionali, ma una cosa è certa, la Festa del Lavoratori deve essere celebrata sempre, per incoraggiare noi stessi, un Paese che deve ripartire al più presto, e per onorare ciò che in passato tanti operai hanno fatto per tutti noi.

E noi italiani specialmente, ricordiamoci sempre:

“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”
Costituzione della Repubblica Italiana, Art. 1

 

Consulta anche: “Nuovo decreto aprile 2020: cosa accadrà nella tanto attesa fase 2?

L'origine della Festa dei Lavoratori

La data del 1° maggio fu stabilita a Parigi nel 1889, e trae origine da un episodio avvenuto tre anni prima negli Stati Uniti, nello specifico nella città di Chicago, il 1° maggio 1886. in quella giornata era stato indetto uno sciopero generale in tutto il Paese da parte degli operai che rivendicavano più diritti e migliori condizioni di lavoro. In quell'epoca, infatti, non era certo sorprendente che si lavorasse fino a 16 ore al giorno senza alcun tipo di sicurezza, provocando numerose morti.

La manifestazione iniziò in piena Rivoluzione Industriale e le manifestazioni degli operai erano guidate dall'Ordine dei Cavalieri del Lavoro, i Knights of Labor. Ed è proprio il 1° maggio 1886 che durante gli scioperi per rivendicare l'estensione della legge dell'Illinois sulle otto ore lavorative a tutti gli Stati americani, si scatenarono diversi scontri tra operai e polizia, finiti purtroppo in tragedia. La protesta continuò per tre giorni, e il 4 maggio si disputò una vera e propria battaglia ad Haymarket Square. Uno sconosciuto lanciò un ordigno contro la polizia, uno dei poliziotti venne colpito mortalmente e fu a quel punto che la polizia decise di sparare sulla folla. Una brutale sparatoria in cui persero la vita undici persone, tra i quali sette poliziotti: il cosiddetto massacro di Haymarket.

Furono arrestate otto persone collegate con la protesta; per sette di loro fu sentenziata la condanna a morte, e per due dei sette fu dato l'ergastolo. Non fu mai trovato il responsabile del lancio dell'ordigno e, per questo motivo, la giuria condannò tutti gli imputati. L'evento, a causa della violenza e delle azioni riprovevoli subite dagli operai, innescò una grande indignazione da parte dell'opinione repubblica di tutto il mondo. I condannati diventarono così i “Martiri di Chicago”. Rimane ancora oggi impressa la frase pronunciata in punto di morte da uno dei condannati, August Spies: “Verrà il giorno in cui il nostro silenzio sarà più forte delle voci che strangolate oggi”.

Il 1° maggio si festeggia anche nel resto del mondo?

Come accennato in precedenza, il 20 luglio del 1889 a Parigi, quindi esattamente tre anni dopo il massacro di Haymarket, fu organizzata una grande manifestazione per consentire la riduzione della giornata lavorativa a 8 ore. La decisione venne presa durante il primo congresso della Seconda Internazionale, l'organizzazione creata da partiti laburisti e socialisti europei. Un provvedimento previsto non a caso per il 1° maggio, in onore al coraggio degli operai di Chicago. 

Dalla Francia si levò quindi un grido rivoluzionario da parte di tutti gli operai, con un'immensa voglia di lottare per i propri diritti e per ottenere migliori condizioni di lavoro. Molti governi oltre i confini francesi non furono d'accordo con la proposta, ma in ogni caso, la prima manifestazione internazionale della storia, il 1° maggio 1890, fu un grande successo. Pertanto, dal 1947 il 1°maggio si trasforma ufficialmente nella Festa Nazionale del Lavoro e dei Lavoratori non solo in Italia, ma anche in molti altri Paesi del mondo: Russia, Cuba, Brasile, Cina, Turchia, Messico e altri Paesi dell'Unione Europea. Mancano all'appello nazioni potenti come gli Stati Uniti d'America, che però hanno deciso di istituire la Festa dei Lavoratori il primo lunedì di settembre.

 

Per approfondire: “Uno sguardo al futuro: quali saranno i lavori più richiesti dopo l'emergenza Coronavirus

 

Non facciamoci schiacciare da questa crisi, non arrendiamoci. Il futuro lo costruiamo noi, con le nostre ambizioni, con il nostro impegno e coraggio. Non lasciamoci prendere dallo sconforto ma andiamo avanti, a testa alta. Per concludere, vi lasciamo con una bellissima frase di Sandro Pertini:

Io credo nel popolo italiano. È un popolo generoso, laborioso, non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei suoi cari. Non chiede quindi il paradiso in terra”. 

 

Leggi anche: “Cercare lavoro ai tempi del Coronavirus: come affrontare un colloquio a distanza



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