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Stop agli annunci di lavoro discriminatori: le aziende dovranno dichiarare lo stipendio

VENERDÌ 28 APRILE 2023 | Lascia un commento
Foto Stop agli annunci di lavoro discriminatori: le aziende dovranno dichiarare lo stipendio
Scritto da Stefania Pili
Per Legge i datori di lavoro dovranno dichiarare la retribuzione prima dell’assunzione, specificando i criteri che definiranno paga annua e avanzamento di carriera.

 

Stop agli annunci di lavoro discriminatori: le aziende dovranno dichiarare obbligatoriamente lo stipendio. Si tratta di una vera e propria rivoluzione nel mondo del lavoro. La normativa Ue dovrà essere adottata dai Paesi membri nel diritto nazionale entro tre anni. E non si potranno più chiedere ai candidati informazioni sulla personale storia salariale. Cambiano quindi in modo radicale le regole sulle offerte di lavoro, con nuove e importanti misure di trasparenza per tutte le aziende che intendono assumere nuovo personale.

 

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Nuove regole per le assunzioni

Si va verso l'abolizione definitiva degli annunci di lavoro discriminatori e sui colloqui in cui non viene comunicato l’importo del futuro stipendio e sulle “clausole di segretezza salariale” previste per contratto. Il Parlamento europeo ha infatti approvato le nuove misure di trasparenza salariale con lo scopo principale di superare il gender pay gap, ovvero il divario retributivo tra persone di generi diversi. La direttiva era stata proposta dalla Commissione ed è stata approvata, il 30 marzo, dal Parlamento di Strasburgo con 427 voti favorevoli, 79 contrari e 76 astensioni. Le nuove regole valgono ora in tutti i 27 Paesi dell’Unione, che avranno a disposizione tre anni per metterle in atto.

Di conseguenza, lo stipendio dovrà essere comunicato obbligatoriamente, nell'annuncio o durante il primo colloquio. Purtroppo, ancora oggi ci sono molte aziende che mettono in atto pratiche discriminatorie nella selezione del personale, ad esempio nascondendo informazioni sullo stipendio o sulla retribuzione prevista per una determinata posizione lavorativa. Questo crea disuguaglianze e ostacoli per i candidati che cercano lavoro, soprattutto per le donne e le minoranze. A tal proposito, uno studio dell'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), gli interventi di trasparenza retributiva contribuiscono a ridurre il divario salariale di genere in ogni luogo in cui vengono applicate, definite come uno “strumento importante per combattere la disuguaglianza di genere”.

La trasparenza sulle retribuzioni non solo garantirebbe una maggiore equità nella selezione del personale, ma anche un maggior rispetto per i diritti dei lavoratori. Se si desidera realmente creare un ambiente di lavoro equo e rispettoso dei diritti dei lavoratori, è necessario prendere in considerazione la trasparenza sulle retribuzioni come uno dei fattori più importanti. Solo così si potrà assicurare che tutti i lavoratori possano essere trattati con la giusta dignità e rispetto che meritano.

Come cambiano i colloqui di lavoro

I datori di lavoro saranno tenuti a rivelare il livello retributivo iniziale prima dell'assunzione, specificando i criteri utilizzati, che devono essere oggettivi e neutri dal punto di vista del genere, per definire la paga annua e l'avanzamento di carriera. La norma (art. 5 della direttiva) stabilisce che lo stipendio può essere indicato nell’annuncio di lavoro o subito prima del colloquio e che, durante il colloquio, i datori di lavoro non potranno chiedere ai candidati quanto guadagnano attualmente o a quanto ammontava la loro busta paga per mansioni precedentemente svolte.

Nuove regole per la carriera e il segreto salariale

Nuove direttive anche per quanto riguarda i processi di avanzamento professionale all’interno dell’azienda, che dovranno essere trasparenti e non discriminatori. I datori di dovranno introdurre sistemi di valutazione o classificazione professionale neutri sotto il profilo del genere, così come dovranno esserlo gli avvisi di posto vacante e la denominazione delle posizioni lavorative.

La direttiva vieta anche il cosiddetto “segreto salariale”. Questo significa che non potranno più essere valide le clausole che impediscano ai lavoratori di divulgare informazioni sul proprio livello salariale o di chiedere informazioni sulla paga di altre categorie di dipendenti.

I lavoratori e i loro rappresentanti avranno il diritto a informazioni precise sui livelli retributivi individuali e medi, suddivisi per genere. Inoltre, nel caso in cui nell’azienda o nell’amministrazione pubblica si evidenzi un divario di almeno il 5%, i datori di lavoro dovranno rivalutare le retribuzioni in cooperazione con i sindacati.

La norma prevede che i Paesi dovranno assicurare sanzioni efficaci per i datori di lavoro che non rispettano le nuove regole. I lavoratori che subiranno discriminazioni, avranno diritto a chiedere risarcimenti. Per la prima volta, inoltre, viene inserita la tutela dei diritti delle persone non binarie.

 

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