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Chi sono i lavoratori fragili e quali diritti hanno? Le risposte tratte dalla normativa vigente

MARTEDÌ 03 GENNAIO 2023 | Lascia un commento
Foto Chi sono i lavoratori fragili e quali diritti hanno? Le risposte tratte dalla normativa vigente
Scritto da Tatiana Sannio
Chi è il lavoratore fragile e quali sono i suoi diritti? Oggi analizziamo insieme il concetto di fragilità, gli organi che la attestano e quali condizioni possono essere ritenute meritevoli di certificazione, ai sensi della normativa vigente nel nostro Paese.

 

Chi è il lavoratore fragile? Da quali fattori dipende la sua fragilità?

Il lavoratore fragile è considerato tale poiché presenta patologie pregresse a causa delle quali, in caso di infezione da Covid-19, potrebbe avere delle conseguenze più gravose rispetto ad altri individui. Condizione di ulteriore svantaggio, secondo la normativa, è costituita dalla combinazione di età avanzata (over 55) ed una o più patologie. Essendo correlata principalmente all’emergenza pandemica, la fragilità è da considerarsi una condizione temporanea

 

Da chi viene attestata la fragilità del lavoratore?

Ai sensi dell’art. 26 comma bis del DL 104/2020, i lavoratori fragili, siano essi dipendenti pubblici o privati, possono ottenere il rilascio della certificazione dal proprio medico di base o dalle autorità sanitarie competenti. Già prima della pandemia il lavoratore poteva rivolgersi al proprio MMG (medico di medicina generale) per attestare uno stato di malattia oppure al medico competente o la struttura pubblica che potevano decretare l’idoneità/inidoneità del lavoratore, rilasciare prescrizioni in base al contesto clinico.

In particolare, il medico competente, ovvero il medico del lavoro, è responsabile della:

  • Segnalazione di lavoratori che versino in situazioni di particolare fragilità e che dovranno pertanto ricevere una tutela speciale da parte dell’azienda, sempre nel pieno rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali (in questo caso quelli relativi alla salute, ritenuti dati sensibili)
  • Applicazione delle indicazioni fornite dalle autorità sanitarie
  • Reinserimento del lavoratore fragile nel contesto lavorativo al termine dell’infezione da Covid-19.

Quali sono le condizioni di rischio e le patologie che possono essere certificate?

Di seguito un elenco di alcune delle condizioni che possono essere meritevoli di certificazione:

  • patologie oncologiche 
  • immunodepressione
  • svolgimento di relative terapie salvavita
  • disabilità gravi riconosciute dalla Legge 104/1992

Tra le patologie rientrano, ad esempio: malattie congenite o acquisite che provochino una produzione carente di anticorpi, malattie infiammatorie croniche, malattie dell’apparato cardio-circolatorio, insufficienza relate/surrenale cronica, malattie neuromuscolari e patologie croniche che sono state individuate e sancite dal Ministero della Salute nel decreto del 4 febbraio 2022.

Lo stesso decreto stila anche i benefici ai quali avrebbero diritto i lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, in possesso di una certificazione rilasciata dagli organi medico-legali competenti e i lavoratori in possesso di riconoscimento di disabilità grave ai sensi della Legge 104/1992:

  • Svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile, che deve essere assicurato da parte del datore di lavoro fino al 31 marzo 2023, ai sensi dell’art 1 comma 234 septies (inserito nell’ultima versione del disegno di legge di bilancio, attualmente in fase di discussione in Parlamento);
  • Lo svolgimento della prestazione lavorativa può essere garantito anche mediante l’attribuzione di una mansione diversa, purché compresa all’interno della medesima area di inquadramento o categoria in base ai CCNL vigenti;
  • Partecipazione ad attività di formazione professionale da remoto;
  • Il lavoratore la cui attività non possa essere svolta in modalità agile (in smartworking) potrà assentarsi dal lavoro ricevendo una copertura economica pari a quella prevista per l’ospitalizzazione;
     

La gravidanza tra le condizioni di ipersuscettibilità

Il CDC (Centers for Disease Control and Prevention) ha stabilito che, sulla base dei dati a disposizione fino ad ora, le donne in gravidanza sono maggiormente a rischio di malattie gravi da COVID-19 rispetto a donne non in gravidanza, e che potrebbero essere a rischio di ulteriori esiti avversi quali la nascita prematura del bambino.

Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare i seguenti testi normativi:

 



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