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Lo stress da lavoro causa, in Europa, oltre 10.000 decessi ogni anno

MARTEDÌ 06 MAGGIO 2025 | Lascia un commento
Foto Lo stress da lavoro causa, in Europa, oltre 10.000 decessi ogni anno
Scritto da Marco Fior

Lo stress è universalmente riconosciuto come una causa determinante per numerosi decessi. In particolare, lo stress su lavoro è un tema centrale di cui si parla da anni ma che a volte viene sottovalutato. Ci sono dei numeri inquietanti che danno il senso della misura e che parlano di oltre 10.000 morti in Europa, ogni anno, a causa appunto dello stress da lavoro. L’allarme è stato lanciato dai sindacati europei riuniti nella Ces, la Confederazione europea dei sindacati.

 

10.000 morti ogni anno

In Europa c’è una chiara epidemia da stress sul lavoro, di cui forse si parla troppo poco. Per comprendere al meglio questo fenomeno basti pensare che nel nostro continente sono oltre 10.000 i morti all’anno a causa dello stress da lavoro. 

Parliamo di una cifra che supera di gran lunga i decessi causati da incidenti, che sono circa 4.000 all’anno. A lanciare l’allarme sono i sindacati europei riuniti nella Ces, la Confederazione europea dei sindacati nata nel 1973.

Più colpite le donne

In Europa, oltre che nel Regno Unito, ogni anno si registrano oltre 6.000 decessi per coronaropatie strettamente correlate allo stress da lavoro e 5.000 suicidi legati alla depressione da lavoro. Numeri drammatici che raccontano un fenomeno che merita un maggiore approfondimento a livello europeo.

Sono statisticamente più colpite le donne, soprattutto a causa di lavori particolarmente gravosi, precarietà e mobbing. La situazione peggiore si registra in Europa centrale, orientale e sudorientale. I sindacati europei hanno chiesto alla Commissione UE di intervenire quanto prima con una direttiva che vada nella direzione di un miglioramento della qualità del lavoro, con obblighi legati alla valutazione dei rischi psicosociali, coinvolgendo naturalmente i lavoratori e i loro rappresentanti.

 

Stress e isolamento

Tra i motivi principali di questi numeri ci sono sicuramente stress, ansia e bornout. Appare evidente che la sola e sacrosante protezione della sicurezza fisica non è basta. Bisogna intervenire anche sulla salute mentale, come ha dichiarato la segretaria generale della Ces, Esther Lynch.

Non possiamo inoltre dimenticare che il mondo del lavoro sta attraversando una profonda trasformazione, portata soprattutto da intelligenza artificiale, digitalizzazione, transizione verde e piattaforme online. Elementi che, sebbene sia oggettivamente utili e portino un valore aggiunto, rappresentano comunque un pericolo che può contribuire a creare stress, isolamento, ansia e bornout.

 

Equilibrio tra lavoro e vita privata

Da tempo si parla dell’importanza di trovare il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata. La Pandemia da Covid-19 ha dato una forte spinta allo smart working e questo, se da un lato è un dato positivo, dall’altro ha tracciato un sottile equilibrio tra lavoro e vita privata, portando così a orari più lunghi e alla cultura della reperibilità continua, avendo un impatto negativo sulla salute mentale di lavoratrici e lavoratori.

Conclusione

Lo stress da lavoro è un problema oggettivo e un problema di tutti. Davanti a certi numeri, che parlano di oltre 10.000 morti all’anno in Europa, non si può certo far finta di niente e occorre intervenire in maniera compatta e rapida per trovare delle soluzioni.

Come sottolineato dal segretario confederale della Ces, Giulio Romani, se ci fossero oltre 10.000 decessi all’anno sul lavoro causati da rischi fisici, la Commissione adotterebbe immediatamente delle misura ad hoc.

Dunque, è arrivato il momento di intervenire su questa strage silenziosa per porre rimedio a una situazione drammatica che potrebbe addirittura peggiorare nel corso dei prossimi anni.

 



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