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L'era dello stemanesimo: una nuova carta vincente per trovare lavoro?

VENERDÌ 17 APRILE 2020 | Lascia un commento
Foto L'era dello stemanesimo: una nuova carta vincente per trovare lavoro?
Scritto da Stefania Pili

Possedere una cultura scientifica e una cultura umanistica può aiutare a trovare più facilmente un impiego? Accenture, a tal proposito, ha coniato una nuova parola che dovrebbe mettere fine a un confronto tra discipline diverse. Il neologismo in questione è stemanesimo, che indica un legame tra le cosiddette discipline Stem, e l'umanesimo.

Da tempo, infatti, cresce l'attenzione riguardo l'importanza delle materie tecniche e scientifiche, le Stem per l'appunto, un mix di discipline che ruotano attorno alla matematica e ai numeri, ma anche alla storia e alla filosofia, più indirizzate verso il lato umano delle persone.

L'intento dello stemanesimo è di superare il dualismo tra sensibilità umanistiche e competenze tecnologiche, per far sì che siano considerate entrambe alla pari. Le aziende vogliono quindi puntare sulla formazione e la valorizzazione di figure professionali con un background ibrido di competenze sia umanistiche, che scientifiche; una scelta che possa favorire il bilanciamento delle competenze del lavoratore, facilitando anche l'accesso e l'ascesa della carriera delle donne. Pertanto, l'obiettivo principale è la parità di genere entro il 2025.


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L'intento è quello di ricercare, formare e valorizzare figure professionali ibride, riuscendo ad abbattere le barriere dei saperi. Un approccio che si lega al fatto che l'uomo deve nascere e crescere in un contesto multidisciplinare per poter affinare completamente le diverse materie. Un po' come è accaduto nel passato, dove alcuni grandi protagonisti e geni erano esperti in campi molto diversi tra loro. Pensiamo solamente a Leonardo da Vinci, Cartesio e Copernico, giusto per citare qualche esempio.

Occorre quindi iniziare a sviluppare percorsi di studio e di specializzazione professionale che insegnino un modo di ragionare attraverso diversi saperi. L'educazione classica è di fondamentale importanza per consentire all'uomo di usare la tecnologia, senza però esserne sopraffatto, riuscendo nell'intento di affrontare anche le questioni etiche poste dall'intelligenza artificiale. Accenture, colosso globale dei servizi professionali con 16mila dipendenti solo in Italia, ha previsto circa 2.500 assunzioni con 500 stage formativi; oltre 1850 posti sono programmati nel settore digitale e tecnologico, che include cyber security, architettura delle informazioni innovative, analytics, interactive, mobility, e-commerce e digital marketing, 560 assunzioni in tutti i settori dell'industria, specialmente nei servizi bancari e assicurativi, beni e servizi di consumo, Grande Distribuzione, Automotive, energia, utilities e consulenza direzionale e, per concludere, circa 360 posti nell'area Intelligent Cloud & Infrastructure (ICI).


Consulta anche: “L'intelligenza artificiale applicata al mondo del lavoro: cosa dobbiamo aspettarci nel futuro?


Investire in figure professionali ibride consentirà una maggiore delineazione dei lavori del futuro, professioni legate sempre di più alle nuove tecnologie e alla strategia d'impresa. Secondo uno studio di Accenture Strategy, il 65% dei bambini di oggi avrà un lavoro oggi ancora non ben definito, ed entro il 2020 più di un terzo (33%) delle competenze richieste per entrare nel mondo del lavoro proverranno da quelle che oggi sono considerate di scarso valore.


Un'opportunità per le donne: se si adottasse un modello professionale di questo tipo, si potrebbe dar vita a un nuovo Rinascimento, che vedrebbe come protagoniste le donne. Le caratteristiche della leadership del futuro è infatti dalla parte delle donne, ancor di più se riusciranno a coltivare sapientemente sin da piccole, sia le discipline umanistiche che quelle tecnico-scientifiche. La speranza, quindi, di raggiungere una parità di genere.

Un'opportunità per la scuola: deve essere in grado di sviluppare le soft skills dei ragazzi, dal pensiero critico all'empatia. Questo si può attuare soltanto attraverso una modificazione degli attuali metodi di insegnamento e dei criteri di valutazione, andando a migliorare sia il quoziente intellettivo che quello emotivo, ancora troppo sottovalutato. In Finlandia, ad esempio, vi sono interessanti modelli di insegnamento di materie non singole, ma mescolate ad altre tematiche, o in Arizona, dove si insegna con scienziati e scrittori assieme. Non solo scuole, ma anche i singoli possono fare la loro parte. Occorrono fantasia, tenacia e coraggio, coltivando costantemente le proprie passioni, di fondamentale importanza per il background culturale e personale, per potersi valorizzare al meglio.


E per concludere, ecco tre interessanti libri per approfondire l'argomento:

  1. #Contaminati. Connessioni tra le discipline, saperi e culture di Giulio Xhaët (Hoepli);

  2. ITALIA 5.0. un nuovo umanesimo per rilanciare il Paese di Walter Ruffinoni (Mondadori);

  3. Fatti non foste a viver come robot. Crescita, lavoro, sostenibilità: sopravvivere alla rivoluzione tecnologica si Marco Magnani (Utet).


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