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La leadership nel lavoro: una dote da saper gestire e coltivare

LUNEDÌ 30 SETTEMBRE 2019 | Lascia un commento
Foto La leadership nel lavoro: una dote da saper gestire e coltivare
Scritto da Stefania Pili

Leadership: funzione e attività di guida, sia con riferimento a individui od organi collegiali in quanto dirigano un gruppo o un'impresa sia, in senso politico-sociale, con riferimento a un partito o a uno Stato. Nell'ambito dei processi di socializzazione secondaria, designa il potere d'influenza riconosciuto al membro di un gruppo, capace di condizionare le decisioni degli appartenenti.

Questa è la definizione che l’Enciclopedia Treccani fornisce sulla parola Leaderhip. In senso più generale, quando ne sentiamo parlare, ci viene subito in mente un forte elemento distintivo di una persona, caratterizzato da determinazione e autorevolezza nei confronti degli altri. Spesso questo aspetto viene percepito più che altro come un potere in grado di influenzare gli altri. Ma è veramente così?

Probabilmente sì, ma non nella maniera in cui alcuni intendono l’essere autorevole. Non si tratta infatti di impartire ordini o comandare a bacchetta i propri collaboratori o dipendenti, anzi. I tempi in cui questo accadeva sono ormai un lontano ricordo del passato: al giorno d’oggi leadership significa riuscire a fare squadra spronando il prossimo con fermezza e motivazione. Ciascun team ha il suo punto di riferimento, che non deve essere identificato per forza con il capo, il manager o il responsabile d’ufficio: il leader moderno può essere chiunque, una persona che lavora in un ambiente dinamico nel quale coltivare creatività, empatia e condivisione con i propri colleghi.

Per far sì che accada, specialmente in alcuni contesti lavorativi, si ha la necessità di far nascere una sinergia particolare fatta di pazienza e tolleranza nei confronti degli altri e delle loro idee che, in alcune circostanze, possono risultare differenti dalle nostre. L’integrazione nell’ambito professionale, infatti, nasce anche da questi preziosi fattori. Pensiamo solamente alle conseguenze positive di un’impresa da questo punto di vista: maggiore produttività, maggiore efficienza e di conseguenza maggiore felicità!

 

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Il leader odierno deve quindi saper indirizzare il lavoro su questa direzione: per farlo deve impegnarsi sodo affinchè raggiungere non da solo, ma insieme al suo team, un obiettivo preciso. Se dovessero mancare queste qualità, potrebbero insorgere dinamiche piuttosto negative all’interno del gruppo come conflitti e malumori che a lungo andare diventerebbero tossici e controproducenti.  

A tal proposito, vi sono diversi studi che hanno analizzato ia fondo il concetto di leadership, teorie che hanno evidenziato quattro categorie:

 

  • Teorie dei tratti: la leadership si basa sulle qualità personali del singolo individuo all’interno di un gruppo. Alcuni esempi possono essere il carisma, l’intraprendenza o il sapersi relazionare in maniera ottimale;

 

  • Teorie degli stili: non esiste una sola e unica leadership ma diversi stili e comportamenti con i quali saper guidare in modo saggio un team;

 

  • Teorie situazionali: il leader possiede vari profili psicologici secondo i quali agire in base alla circostanza e al contesto. Il contesto varia in base alle caratteristiche del gruppo e al tipo di ambiente, ad esempio tipo di azienda e aspetti socio-culturali;

 

  • Teorie della contingenza: un’unione delle teorie appena citate. Il vero leader deve essere tollerante e comprensivo in modo da adottare uno stile diverso a seconda delle esigenze e del contesto nel quale è inserito. 

 

Ma cosa significa per un leader collaborare insieme a un team? Indubbiamente essere in grado di far esprimere il talento di ciascun individuo in modo naturale e spontaneo; questo consente a ogni singolo membro di riconoscersi parte integrante del gruppo in base alle proprie competenze e abilità, di sentirsi davvero prezioso. Così facendo si va a incrementare il rendimento imprenditoriale mettendo da parte possibile invidia ed egoismo.

 

“Un buon leader ispira le persone ad avere fiducia nel leader, un grande leader ispira le persone ad avere fiducia in se stesse”. 

(Eleanor Roosevelt)

 

Vediamo ora nel dettaglio alcune caratteristiche fondamentali di un autentico leader:

 

  • Insegna: saper trasmettere conoscenze e informazioni importanti per riuscire a instaurare una collaborazione professionale duratura. Non solo, deve saper ascoltare per crescere costantemente come persona e come professionista; 

 

  • Migliora le skills: un ambiente di lavoro che si rispetti deve avere come obiettivo quello di crescere e migliorare giorno dopo giorno. Il leader deve quindi saper valutare le performance di ognuno e capire gli errori e i margini di miglioramento sia dei progetti che dei collaboratori, valutando la giusta strategia da adottare;

 

  • Motiva e sprona: mai abbassare la guardia, specialmente nei periodi in cui la pressione e a tensione sono alle stelle. Compito del leader è di non far perdere le speranze anche quando il gioco si fa duro e i ritmi si fanno più intensi;

 

  • Orienta: mai perdere di vista la mission aziendale. Il team deve sapere perfettamente quale strada percorrere sentendosi libero di esprimere le proprie opinioni. Ciascun componente deve essere in linea con la vision dell’impresa e se questo viene svolto correttamente, significa che il leader è stato capace a consigliare e a indirizzare verso il corretto raggiungimento dell’obiettivo;

 

  • Premia: quando l’impegno e il sacrificio insieme riescono a dare i loro frutti, è bene donare la giusta ricompensa a tutti (nessuno escluso) per il buon lavoro svolto. L’ideale sarebbe organizzare un piccolo rinfresco, una cena fuori o, se possibile, programmare un viaggio regalo. 

 

Concludendo, possiamo certamente affermare che essere un buon leader sotto questi punti di vista consente di lavorare in un ambiente estremamente stimolante dove l’apprendimento e la collaborazione reciproca non vengono mai a mancare. Tutto questo si trasforma in un miglioramento continuo anche a livello personale, che va a interessare anche la crescita e l’autostima. La leadership non è statica, è in continuo mutamento e si nutre di valori, conoscenza, metodo e creatività. Cercate quindi di condividere e collaborare il più possibile affinché si possa dialogare, confrontare e rendere tutto più semplice e dinamico. Questo significa realmente avere potere! E ricordate:

“Soltanto chi non ha bisogno né di comandare né di obbedire è davvero grande”.

(Goethe)

 

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