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Stretta sulla NAsPi. Cosa cambia con il nuovo requisito indicato dall’INPS

LUNEDÌ 30 GIUGNO 2025 | Lascia un commento
Foto Stretta sulla NAsPi. Cosa cambia con il nuovo requisito indicato dall’INPS
Scritto da Marco Fior

L’INPS, attraverso una circolare, ha chiarito quella che è la nuova regola che riguarda la NAsPi, l’indennità di disoccupazione, il requisito delle tredici settimane e le tipologie di contratto interessate a seguito della legge di Bilancio 2025. Le modifiche relative all’accesso alla NASpI sono rilevanti per chi ha presentato dimissioni volontarie o ha risolto in maniera consensuale un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Le novità si applicano solamente agli eventi di disoccupazione che si sono verificati dal 1° gennaio 2025 in poi.

 

Il requisito delle tredici settimane

La modifica riguarda in particolar modo l’articolo 3 del decreto legislativo 4 marzo 2015 n. 22. Infatti, a partire dal mese di gennaio 2025, per poter accedere alla NASpI è necessario che il lavoratore, che ha interrotto volontariamente un rapporto di lavoro a tempo indeterminato nei dodici mesi precedenti una successiva cessazione involontaria, deve aver maturato come minimo tredici settimane di contribuzione nel periodo compreso tra i due eventi.

Attenzione però, è bene ribadire che il requisito viene applicato solamente nei casi in cui la cessazione iniziale sia avvenuta per dimissioni o risoluzione consensuale.

Dunque, il nuovo requisito esclude le seguenti casistiche:

  • Dimissioni per giusta causa
  • Dimissioni durante i periodi tutelati di maternità o paternità
  • Risoluzioni consensuali previste dall’articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604

Inoltre, bisogna ricordare che la cessazione volontaria deve essere obbligatoriamente riferito a un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Mentre la cessazione involontaria che permette di accedere alla NASpI vale sia per un contratto a tempo indeterminato che a tempo determinato.

Come soddisfare il requisito delle tredici settimane

Per poter soddisfare il requisito delle tredici settimane, vengono considerate valide:

  • Le settimane di contribuzione versate con contratto di lavoro subordinato
  • Le settimane figurative per maternità obbligatoria
  • I periodi di congedo parentale se pagati e fruiti durante un rapporto di lavoro
  • I periodi di lavoro prestati all’estero in Paesi UE
  • I giorni di astensione per malattia dei figli fino a otto anni, per un massimo di cinque giorni lavorativi un anno

Inoltre dobbiamo ricordare che vengono ritenuti validi anche i periodi di contribuzione maturati nel settore agricolo. Questo infatti è stato chiarito dalla stessa INPS

Cambiano solo le regole d’accesso

L’INPS ha inoltre specificato che la novità introdotta dalla legge di Bilancio 2025 riguarda solamente i requisiti per poter accedere alla NASpI in caso di cessazione volontaria precedente.

Dunque, non cambia assolutamente nulla per quel che riguarda la durata e l’importo dell’indennità. In sostanza, il calcolo rimane esattamente lo stesso disciplinato dalle disposizioni precedenti.

In definitiva, la modifica introdotta ha il chiaro obiettivo di dare una regolata all’accesso alla NASpI da parte di chi decide di dimettersi in maniera volontaria, richiedendo quindi una contribuzione minima successiva prima di poter beneficiare dell’indennità in caso di nuova disoccupazione volontaria.



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