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Aziende Unicorno: cosa sono e perché sono così speciali

GIOVEDÌ 03 OTTOBRE 2019 | Lascia un commento
Foto Aziende Unicorno: cosa sono e perché sono così speciali
Scritto da Stefania Pili

Chi sono le aziende Unicorno? Chiamate anche generalmente “Unicorni”, sono vere e proprie aziende innovative che non sono ancora state quotate in Borsa, ma che sono riuscite a raggiungere una valutazione di mercato di almeno 1 miliardo di dollari.

Il termine è stato coniato da Aileen Lee, imprenditrice e fondatrice di Cowboy Ventures, in un articolo intitolato “Welcome To The Unicorn Club: Learning from Billion-Dollar Startups”, apparso su TechCrunch nel non lontano 2013. Lee, con quest’espressione, ha voluto identificare tutte quelle aziende e startup che in un periodo piuttosto breve sono riuscite, grazie a un altro grado di potenziale innovativo, a rivoluzionare il settore di riferimento, sia con la tecnologia, sia con idee e visioni all’avanguardia. Come tali, si differenziano enormemente dalle altre aziende per essere più uniche che rare, proprio come gli unicorni. Sono guidate perlopiù da giovani e vogliono realmente rivoluzionare il business mondiale. E alcune sembrano averlo già fatto!

 

Leggi anche: “creare una startup innovativa: quali sono i possibili finanziamenti

 

Ma dove si trovano queste cosiddette aziende Unicorno? In generale, grazie allo studio condotto da Mdirector, sappiamo che sono presenti prevalentemente negli Stati Uniti e in Cina, le due super potenze più sviluppate dal punto di vista economico e tecnologico al mondo. Gli Stati Uniti ricordiamoci, sono la sede della Silicon Valley, dove l’innovazione tecnologica la fa da padrona, mentre la Cina procede a vele spiegate verso un cambiamento imprenditoriale veramente incredibile. E i soldi, diciamocela tutta, non mancano. Nel 2013, ad esempio, le aziende Unicorno erano 38 solo in America: bene, questi 38 Unicorni sono oggi diventati 151 e valgono la bellezza di quasi 600 miliardi. 88 di esse sono localizzate soltanto nella zona di San Francisco Bay Arena. L’Asia invece, come dicevamo precedentemente, possiede la maggior parte di Unicorni in Cina con 82 aziende con un valore di circa 355 miliardi di dollari. Le altre si trovano in Giappone, Taiwan, India e a Singapore. 

Di cosa si occupano queste aziende Unicorno americane e cinesi? Alcune si interessano di servizi che utilizziamo quotidianamente, ad esempio per i pagamenti online, per il turismo, i trasporti, insomma, idee davvero utili che hanno trovato la strada giusta per sfondare e aiutarci anche laddove fino a qualche anno fa non si pensava minimamente di arrivare. Vediamo insieme la top ten più nel dettaglio:

 

  1. Toutiao (Bytedance) - Cina - 75 miliardi di dollari: un’App che integra anche le funzioni tipiche di un social network e di una piattaforma di informazione. In pratica, grazie alla tecnologia di data mining e machine learning (apprendimento automatico), analizza i dati degli account dei social utilizzati dagli utenti e i contenuti che preferiscono visionare, per poi offrire consigli personalizzati in base a esigenze specifiche (Toutiao significa appunto “titoli”);

 

  1. Uber - Stati Uniti - 72 miliardi di dollari: servizio di trasporto automobilistico privato che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti. Tutto questo tramite una semplice App (o da pc), che gli utenti utilizzano per prenotare e geolocalizzare in tempo reale la posizione dell’auto riservata. Un car sharing innovativo arrivato in Italia (solo nelle grandi città) qualche anno fa ma che ha già trovato un più che positivo riscontro. Tutti possono proporsi, l’importante è avere almeno 21 anni, una fedina pulita e una patente non sospesa da almeno dieci anni;

 

  1. Didi Chuxing - Cina - 56 miliardi di dollari: rimaniamo in tema trasporti per descrivere un altro servizio che fornisce taxi e veicoli prenotatili direttamente da App o altri dispositivi connessi a Internet. L’impresa ha sede a Pechino ed è nata dalla fusione di Didi Dache e Kuaidi Dache; nel 2017 è stata valutata per ben 50 miliardi di dollari. Dal 2015 Didi Chuxing ha lanciato anche un servizio Didi Bus a Pechino e Shenzen fornendo fino a 500mila passeggeri;

 

  1. Airbnb - Stati Uniti - 29,3 miliardi di dollari: tra le più popolari della lista, nasce nel 2008 dall’esigenza di mettere in contatto utenti che cercano un alloggio per brevi periodi e persone che sono in possesso di uno spazio extra da affittare. Airbnb viene fondata nel 2008 da due designer che avevano spazi da condividere con altri viaggiatori: da qua il successo della condivisone e della Sharing Economy in grado di favorire l’incontro tra host e viaggiatori;

 

  1. SpaceX - Stati Uniti - 21,5 miliardi di dollari: azienda aerospaziale creata nel 2002 dal cofondatore di PayPal e da Elon Musk, CEO di Tesla Motors. Opera in California, a Hawthorne e il suo obiettivo è creare tecnologie utili per ridurre i costi delle missioni spaziali, quindi accesso allo spazio e il futuro presidio di Marte. SpaceX ha sviluppato lanciatori riutilizzabili Falcon 1, Falcon 9 e Falcon Heavy, e le capsule Dragon e Dragon 2 per rifornire la Stazione Spaziale Internazionale;

 

  1. Palantir Technologies - Stati Uniti - 20 miliardi di dollari: società di software di Palo Alto specializzata nella raccolta e analisi di dati, creata per realizzare prodotti per l’antiterrorismo, spionaggio (anche industriale), frode, emergenze, prevenzione e sorveglianza di massa. Grazie infatti ai Big Data Analytics e alle menti di Peter Triel, Nathan Gettings, Joe Lonsdale, Stephen Cohen e Alex Karp, oggi si possono risolvere problemi in grado di cambiare il mondo in meglio. Il nome richiama la parola palantir, artefatto in grado di comunicare ispirato al “Signore degli Anelli”;

 

  1. WeWork - Stati Uniti - 20 miliardi di dollari: società che fonda il suo impero nel coworking, fornendo quindi spazi di lavoro condivisi e servizi vari per freelance, startup, medie e gradi imprese. WeWork nasce a New York nel 2010 e oggi conta più di 500mila dipendenti in oltre 280 sedi presenti in 77 città e 23 Paesi. La sua community vanta oltre 100mila membri che, oltre a condividere i propri spazi di lavoro, possiedono un’assicurazione sanitaria privata, accesso a eventi e workshop formativi, un campus estivo e un social network interno;

 

  1. Stripe - Stati Uniti - 20 miliardi di dollari: società che permette sia alle aziende che ai privati di ricevere pagamenti attraverso Internet grazie a software antifrode che consentono la sicurezza necessaria per utilizzare ed elaborare i dati nei siti web e nelle App. La società ha realizzato un servizio per la fatturazione online, consentendo di gestire anche le recenti entrate finanziarie;

 

  1. Lu.com - Cina - 18,5 miliardi di dollari: chiamata anche Lufax, è il secondo maggior finanziatore peer-to-peer (P2P) in tutto il mercato orientale. Fondata nel 2011, continua a espandersi molto velocemente anche nel resto del mondo grazie ad accordi commerciali con compagnie assicurative e società finanziarie. In tutti questi anni la società ha concesso oltre 200mila prestiti per un totale di 2,5 miliardi di dollari, prendendosi una commissione del 4% su ciascun prestito;

 

  1.  JUUL Labs - Stati Uniti - 15 miliardi di dollari: azienda operante nel settore delle sigarette elettroniche, che vengono fabbricate con sali di nicotina presenti nelle foglie di tabacco. Dal 2017 inizia a farsi conoscere prevalentemente nel suo Paese d’origine con una quota di mercato davvero eccellente; successivamente, dal 2018, le sigarette iniziano a essere prodotte a Shenzhen in Cina e i pod mod negli Stati Uniti;

 

Le imprese Unicorno esistono anche in Europa? L’Europa è al terzo posto della classifica con 61 aziende Unicorno: tra queste troviamo le inglesi Deliveroo e Darktrace e la tedesca Auto1. In Italia, purtroppo, non sono ancora presenti aziende Unicorno. I motivi possono essere molteplici, dagli scarsi investimenti nelle startup a un potere che per ora non può di certo fare concorrenza a Stati Uniti e Cina. L’innovazione è l’ingrediente principale per buttarsi in un’esperienza di questo tipo, ma avere gli strumenti tecnologici e all’avanguardia come queste due potenze mondiali non è certo da sottovalutare. 

 

Leggi anche: “Le startup più innovative in Italia nel 2019: uno sguardo alla rivoluzione 100% made in Italy

 

Bisogna però crederci maggiormente e avere una visione d’insieme più concreta e motivata nei confronti della vita e degli strumenti che comunque si hanno a disposizione, con la speranza di essere anche noi, un giorno, talmente rivoluzionari e creativi da essere inclusi in questa speciale classifica. 

 

Consulta anche: “Creare una startup innovativa: di cosa si tratta e quali sono i requisiti necessari

 



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