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Fattura elettronica obbligatoria per i forfettari: cosa cambia?

VENERDÌ 20 MAGGIO 2022 | Lascia un commento
Foto Fattura elettronica obbligatoria per i forfettari: cosa cambia?
Scritto da Stefania Pili
Cambiano le regole per le Partita Iva in regime forfettario. Dal 1° luglio 2022, infatti, anche i lavoratori autonomi saranno obbligati alla fattura digitale, anche se con alcune limitazioni.

 

Fattura elettronica per i forfettari: cosa cambia? Dal 1° luglio 2022 i forfettari saranno obbligati alla fattura digitale in base alla norma contenuta nel decreto Pnrr, ma solo se nel 2021 hanno conseguito ricavi e compensi superiori a 25mila euro, quindi riferiti al periodo d'imposta precedente. Per chi non rientra in questa categoria, la fattura digitale sarà obbligatoria a partire dal 1°gennaio 2024.

 

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Chi dovrà emettere fattura elettronica

Come accennato in precedenza, l'esenzione dall'obbligo di fattura elettronica riguarda chi, nel 2021, non ha superato ricavi o compensi fino a 25mila euro. Per tutti gli altri, compresi i contribuenti in regime di vantaggio e le associazioni sportive dilettantistiche, scatterà l'obbligo a partire dal 1° luglio 2022, con una sorta di moratoria dall’applicazione della disciplina sanzionatoria. Per i primi 3 mesi, infatti, sarà possibile effettuare l’emissione del documento entro la fine del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione, senza l’applicazione di sanzioni. Nello specifico, si conferma l'obbligo per i contribuenti;

  • in regime di vantaggio (articolo 27, commi 1 e 2, del DL 98/2011, convertito dalla legge 111/2011);

  • in regime forfettario (articolo 1, commi da 54 a 89, della legge 190/2014);

  • in regime Legge 398/1991 (articoli 1 e 2) che fatturano fino a 65.000.

 

Ed ecco un riepilogo sulle scadenze generali per chi rientra nel regime forfettario:

  • fino al 30 giugno 2022: si può ancora emettere fattura cartacea;

  • dal 1° luglio 2022: se i ricavi o compensi del 2021 sono superiori a 25mila euro, scatterò l'obbligo di fattura elettronica – se i ricavi o compensi del 2021 non sono superiori a 25mila euro si può continuare con quella cartacea;

  • dal 1° gennaio 2024: tutti i forfettari e tutti i contribuenti di vantaggio saranno obbligati alla fattura digitale a prescindere dal volume di ricavi o compensi.


Da sottolineare anche che, dal 1° luglio 2022, la fattura digitale sarà necessaria anche per certificare le operazioni commerciali transfrontaliere, mentre rimane il divieto per servizi e prestazioni in ambito sanitario per rispettare gli aspetti privacy legati ai dati che vengono trattati.

 

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Vantaggi e sanzioni per la fatturazione digitale

Perché è preferibile utilizzare la fatturazione elettronica? Innanzitutto per un fattore di ecosostenibilità legata al risparmio della carta, della stampa, della spedizione e della conservazione dei documenti. Inoltre, si risparmia tempo anche per il processo di contabilizzazione dei dati contenuti nelle fatture, riducendo sia i costi di gestione e per gli eventuali errori, con anche maggiore efficienza nei rapporti commerciali tra clienti e fornitori.

Per quanta riguarda le sanzioni, se si invia in ritardo la fattura elettronica al Sistema di interscambio, sono previste sanzioni variabili dal 90% al 180% dell’imponibile della fattura o fisse (a partire da 250 euro) se le violazioni incidono sul calcolo delle tasse. Nel dettaglio, le sanzioni sono le seguenti:

  • da 250 a 2mila euro per un errore che non abbia conseguenze sul calcolo dell’IVA;

  • dal 90% al 180% dell’imposta con minimo di 500 euro per non aver effettuato la fattura elettronica, non averla registrata o averla registrata in ritardo o in modo sbagliato (questo non riguarda i forfettari, in quanto non tenuti a tenere i registri IVA);

  • dal 5% al 10% dei corrispettivi, a partire da un minimo di 500 euro se dall’errore non derivano conseguenze sul calcolo dell’Iva o delle imposte relative ai redditi.


Non sono previste sanzioni per violazioni solo formali; non ci sono conseguenze se nel terzo trimestre 2022 non si fa fattura nei tempi stabiliti, purché la fattura venga emessa entro il mese successivo al momento in cui avviene il pagamento.

 

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