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Animali in ufficio: sempre più aziende in Italia diventano pet-friendly

MARTEDÌ 07 DICEMBRE 2021 | Lascia un commento
Foto Animali in ufficio: sempre più aziende in Italia diventano pet-friendly
Scritto da Stefania Pili
Cani e gatti in ufficio: sempre più aziende dicono sì. La loro presenza non solo migliorerebbe le prestazioni lavorative, ma renderebbe l'ambiente anche più rilassato e creativo. 

Ebbene sì, gli animali sono sempre più i benvenuti sul posto di lavoro, anche per lo smart working: dal Comune di Milano a quello di Crema fino agli uffici del Comune di Rozzano dove, addirittura, abitano stabilmente due gatti, Cris e Major.

Lavorare con accanto il proprio animale, infatti, sta diventando una pratica attuata da diversi uffici pubblici lombardi, con un conseguente beneficio sia per il proprietario dell'animale sia per i colleghi.

 

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Serenità e produttività

Quanti di voi vorrebbero portare i propri animali domestici nel posto di lavoro? Accanto alla scrivania, accoccolati sopra le vostre ginocchia mentre siete al pc o mentre vi osservano lavorare. Tutto questo sta diventando pian piano realtà, dato che sono sempre più numerose le amministrazioni pubbliche e le aziende che ammettono la presenza dei pets sul posto di lavoro.

Dal 1° ottobre a Crema è cominciata proprio la sperimentazione di questo interessante progetto con ben quattro cani in ufficio. Il risultato? Un clima positivo e più tranquillità da parte dei proprietari.

Stessa interessante iniziativa anche a Milano, a Palazzo Marino, dove le cagnoline Chira e Masha creano un ambiente disteso in grado di abbassare eventuali tensioni. Nel Comune di Rozzano, invece, abitano Cris e Major, due gatti adottati dall'Amministrazione, dove spesso vengono accolti anche i cani di due dipendenti.

Non solo Crema e Milano, ma anche l'Università di Verona è dalla parte degli animali in ufficio. Un ottimo modo per incrementare il benessere psicofisico di tutti i dipendenti.

 

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I requisiti necessari

È lecito portare i cani in ufficio? Al momento, in Italia, non esiste una specifica normativa che disciplini la loro presenza sul posto di lavoro, né che la vieti. Sono le singole aziende a decidere, nonché a stabilire quali sono le regole da rispettare.

Bisogna innanzitutto garantire la sicurezza generale e rispettare le disposizioni in vigore che regolamentano la permanenza dell’animale in luoghi chiusi e nelle aree comuni, dove il proprietario del cane deve sempre avere a disposizione una museruola ed un guinzaglio della lunghezza massima di un metro e mezzo. Dunque è opportuno osservare un codice di condotta che rispetti i bisogni di tutti, compreso quello del cane, per evitare litigi ed eventuali problemi legali.

Il cane, infatti, non deve disturbare o distrarre i colleghi; è consigliabile tenere il cane nel proprio ufficio e creare un ambiente all’interno del quale potrà muoversi liberamente e organizzare uno spazio in cui posizionare la ciotola dell’acqua e del cibo.

Sempre secondo la normativa in vigore, il cane deve essere registrato presso l’anagrafe canina tramite l’applicazione di un microchip; secondo le linee guida fornite dall’associazione mondiale dei veterinari, è indispensabile che il cane sia stato sottoposto ai vaccini obbligatori e sia in regola con i trattamenti antiparassitari interni ed esterni.

Infine, occorre stipulare una polizza assicurativa di responsabilità civile per danni contro terzi eventualmente causati dal proprio animale. Alcune aziende potrebbero richiedere, in aggiunta, il possesso del patentino di “buon conduttore cinofilo”.

Il cane deve essere sempre pulito e il suo ingresso deve essere vietato in determinate aree, come ad esempio i bagni, le sale riunioni o le sale da pranzo per non incappare in provvedimenti disciplinari. Se nel luogo di lavoro sono presenti colleghi allergici o che hanno paura dei cani, per evitare conflitti e tensioni, occorre pianificare con loro la presenza del cane in ufficio. In caso di soggetti allergici, bisogna utilizzare tutte le precauzioni necessarie per evitare la contaminazione degli ambienti.

In assenza di una norma nazionale, come detto in precedenza, alcune aziende hanno deciso di anticipare il legislatore ammettendo che i propri dipendenti portino con sé i cani in ufficio, sempre in via sperimentale; pertanto, le aziende possono autonomamente decidere se richiedere ai propri dipendenti di stipulare una polizza assicurativa contro i danni causati dal cane a cose, persone o altri animali. Ricordiamo, infatti, che il padrone ha sempre la responsabilità civile e penale sul proprio animale, salvo per circostanze non prevedibili.

 

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I benefici

La presenza di un animale domestico in ufficio esercita un impatto positivo sull’ambiente di lavoro e sulla creazione di valore per l’azienda. Questo è stato confermato da numerose ricerche condotte da veterinari ed esperti del settore, come «PAWrometer - Pets at Work» della rete di cliniche veterinarie "The Banfield Pet Hospital".

Lo studio è stato effettuato su 1.000 dipendenti e 200 responsabili delle risorse umane di aziende americane, dal quale è emerso che 4 aziende su 5 che ammettono la presenza dei pets in ufficio, hanno riscontrato un impatto concreto e misurabile sul clima aziendale, un miglioramento della performance lavorativa grazie a un'atmosfera più rilassata. Inoltre, si è diimostrato un aumento della creatività e dell’interazione tra i colleghi, in un clima di allegria e buonumore.

In un'altra indagine, condotta tra 250 manager italiani dalla startup Nibol, il 54% del panel ha dichiarato che i dipendenti possono portare il proprio amico a quattro zampe una volta a settimana per non rinunciare alla compagnia del proprio cane o del proprio gatto.

 

Vedremo come si evolverà la situazione. Nel frattempo, speriamo che sempre più aziende si accorgano degli incredibili effetti positivi degli animali in ufficio. Meno rigidità e più tolleranza in un mondo che dimostra di avere sempre più bisogno di serenità e armonia.

E voi? Siete pro o contro questi speciali permessi? Raccontateci le vostre esperienze a riguardo!

 

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