Certificato di malattia in televisita: cosa cambia per lavoratori e medici nel 2026. La norma è già in Gazzetta Ufficiale ed entra formalmente in vigore dal 18 dicembre, ma diventerà operativa solo dopo specifici accordi e decreti attuativi.
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La novità principale è contenuta nell’articolo 58 della legge sulle semplificazioni, che equipara il certificato di malattia rilasciato tramite telemedicina a quello emesso dopo una visita in presenza. In pratica, il medico di famiglia potrà dichiarare lo stato di malattia del lavoratore anche dopo una televisita, utilizzando strumenti come videochiamate da pc o smartphone.
Finché però non verrà definito in Conferenza Stato-Regioni in quali casi e con quali modalità usare la telecertificazione, continueranno a valere le regole attuali: per il certificato è ancora richiesto l’accertamento di persona.
La legge entra in vigore il 18 dicembre, ma la certificazione di malattia a distanza non partirà subito. Un accordo successivo tra Stato e Regioni dovrà chiarire situazioni ammesse (ad esempio patologie note o controlli su pazienti già seguiti) e strumenti tecnici da utilizzare.
Solo dopo questo passaggio la televisita avrà pieno valore per giustificare l’assenza dal lavoro, con certificati che l’INPS tratterà come quelli emessi in presenza, anche ai fini delle visite fiscali.
Questa riforma nasce anche dalla richiesta dei medici di medicina generale, che da tempo denunciano un carico burocratico eccessivo per certificati e ricette ripetute. La televisita punta a:
evitare spostamenti inutili al lavoratore malato, specie se febbrile o con difficoltà a muoversi
ridurre le file negli ambulatori per semplici certificazioni
liberare tempo per le visite più complesse, migliorando l’assistenza clinica.
La Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) ha sottolineato che l’esperienza della pandemia ha mostrato come certificazioni e controlli a distanza possano funzionare, se ben regolati.

La possibilità di rilasciare un certificato da remoto non significa minori controlli. Restano infatti in vigore le norme contro i certificati falsi, con sanzioni severe sia per i lavoratori che per i medici che li emettono senza reali presupposti di malattia.
Anche in modalità telematica il medico dovrà documentare la televisita, valutare i sintomi, consultare la storia clinica e conservare traccia dell’atto sanitario, proprio come per una visita in studio.
Accanto alla telecertificazione di malattia, la legge introduce un’altra novità importante con l’articolo 62: la ricetta dematerializzata ripetibile per patologie croniche potrà coprire fino a 12 mesi. Il medico indicherà nella ricetta la posologia e il numero di confezioni dispensabili nell’arco di un anno, mentre il farmacista consegnerà ogni volta farmaci sufficienti per circa 30 giorni di terapia.
Questo significa meno accessi in ambulatorio solo per rifare le ricette, maggiore continuità terapeutica per i pazienti cronici e più tempo clinico a disposizione del medico.
Per i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, la direzione è chiara:
in futuro sarà possibile ottenere il certificato di malattia rimanendo a casa, collegandosi con il proprio medico tramite televisita
la certificazione avrà lo stesso valore legale di quella emessa in presenza, una volta operative le nuove regole
restano possibili i controlli dell’INPS, così come l’obbligo di reperibilità nelle fasce orarie previste.
Per ora conviene però informarsi presso il proprio medico e seguire gli aggiornamenti: fino agli accordi attuativi, le assenze per malattia continuano a basarsi sulle regole tradizionali.
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