Come gestire e spiegare le lacune nel curriculum. La verità è che una lacuna nel CV non è una colpa. Ma può diventare un problema se non viene affrontata in modo chiaro e consapevole.
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Prima di tutto, chiariamo una cosa: anche i recruiter sanno che i percorsi professionali oggi sono tutto fuorché lineari. È sempre più raro trovare carriere “senza sbavature”. Quindi non serve né inventare né giustificarsi a ogni costo. Il segreto è capire cosa raccontare e come farlo.
In genere si parla di lacuna quando c’è un periodo non coperto da esperienze lavorative o formative, visibile nel curriculum. Ad esempio:
un anno in cui non hai lavorato;
un cambio di settore seguito da mesi di transizione;
un’esperienza interrotta bruscamente;
la decisione di fermarsi per motivi familiari, salute o studio.
Non importa tanto quanto è lunga la pausa. Quello che conta è come spiegarla e che tipo di valore riesci a dare a quel tempo apparentemente “vuoto”.
Ignorare una lacuna può far nascere più dubbi che altro. Un selezionatore attento noterà comunque quel vuoto temporale e si chiederà cosa ci sia dietro. Offrire una spiegazione trasparente è un modo per mostrare che sei consapevole del tuo percorso e che non hai nulla da nascondere.
E, soprattutto, dimostri di avere una visione d’insieme, una capacità di raccontarti anche nei momenti più complessi, non solo nei trionfi.
Le lacune non devono essere “riempite” forzatamente. Devono essere contestualizzate. Se hai interrotto per motivi personali, puoi raccontare cosa hai imparato. Se sei rimasto senza lavoro, puoi parlare delle attività con cui hai cercato di rimetterti in gioco.
Hai seguito un corso online? Hai fatto volontariato? Ti sei preso del tempo per riflettere, per capire in che direzione andare? Tutto questo parla di te, delle tue scelte e della tua resilienza. È molto più potente di quanto immagini.
Nel CV puoi aggiungere una breve nota per chiarire, senza entrare troppo nei dettagli. Per esempio:
2021 – Periodo di transizione professionale: aggiornamento delle competenze e riorientamento di carriera verso il settore digitale.
Al colloquio, avrai la possibilità di spiegare meglio, senza sentirti sotto interrogatorio. Ricorda: raccontare un momento di difficoltà, e mostrare come ne sei uscito, è un segno di forza. I recruiter lo sanno.
Immagina una persona che ha lasciato un lavoro che non la faceva più stare bene, si è presa qualche mese per capire cosa desidera davvero, e poi ha deciso di cambiare settore, imparando da zero.
Questa storia può sembrare “imperfetta”, ma dice molto più di mille certificazioni: parla di coraggio, visione, autodisciplina.
Le aziende oggi cercano persone autentiche, in grado di adattarsi, affrontare le difficoltà, rialzarsi. Chi ha vissuto un momento di stop e ne è uscito con consapevolezza e determinazione, ha già dimostrato queste qualità.
Quindi, se stai aggiornando il tuo CV e ti trovi davanti a quel “buco” temporale che ti mette a disagio, non farti prendere dal panico. Fermati, rifletti e raccontalo con onestà. Potrebbe diventare proprio quel dettaglio che ti rende unico rispetto agli altri candidati.
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