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Dalla moda al settore automobilistico: ecco le aziende che riconvertono la produzione nell'era Covid-19

VENERDÌ 24 APRILE 2020 | Lascia un commento
Foto Dalla moda al settore automobilistico: ecco le aziende che riconvertono la produzione nell'era Covid-19
Scritto da Stefania Pili

L'emergenza Coronavirus porta con sé anche opportunità di cambiamento estremamente positive. Dal momento in cui la pandemia da Covid-19 ha iniziato rapidamente a diffondersi su tutto il territorio nazionale, la richiesta di prodotti per combattere il virus come mascherinerespiratori polmonari e gel disinfettanti ha iniziato una crescita esponenziale. Molti di questi, in pochissimo tempo, sono andati esaurendosi, provocando gravi problemi, soprattutto all'interno degli ambienti sanitari.

Per questi motivi, alcune aziende hanno deciso di riconvertire la propria produzione per andare incontro a questa domanda sempre più crescente. Il mondo industriale si è quindi reinventato per fronteggiare l'emergenza, un po' come era già accaduto ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, quando le fabbriche avevano deciso di riconvertire il proprio ciclo produttivo in aiuto alla popolazione e allo Stato. Dal settore della moda e del tessile, fino a quello del lusso, del luxury packaging, della cosmetica, fino a quello dei motori, sono davvero tante le imprese che hanno deciso di trasformare la propria produzione, cambiando o adattando i macchinari a favore di dispositivi di produzione di camici o ventilatori per la rianimazione.

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AZIENDE DEL TESSILE-MODA

Miroglio, fabbrica di Alba, con alle spalle 70 anni di storia e un fatturato di quasi 600 milioni di euro nel 2018, è stata la prima azienda del tessile ad accantonare temporaneamente l'alta moda per dedicarsi alla produzione di mascherine. Ben 180 aziende della Camera della Moda si sono unite creando due filiere per produrre 2 milioni al giorno di mascherine; tra queste Fendi, Gucci, Valentino, Ferragamo, Celine e altre. Prada ha inoltre avviato nel suo stabilimento di Montone la produzione di 80mila camici e 110mila mascherine destinate al personale sanitario della regione Toscana. La maison di Ermanno Scervino ha deciso di optare per lo smart working delle sue sarte: ogni giorno gli incaricati dell'azienda portano nelle loro case tutti i prodotti necessari per la realizzazione di prodotti riservati alle aziende e residenze sanitarie assistenziali della Toscana. Armani ha riconvertito tutta la sua produzione per realizzare camici monouso per la protezione individuale degli operatori sanitari, così come Calzedonia, che ha deciso di trasformarsi in un'azienda produttrice di mascherine e camici. Sono stati anche acquistati macchinari speciali per una linea semi-automatica, e le cucitrici son state adattate alla nuova produzione. La solidarietà e la riconversione della propria filiera non riguarda solo le grandi firme, ma anche piccole aziende in ascesa come Modaimpresa (in provincia di Isernia), e Venezia Moda, entrambe impegnate con grande dedizione e serietà nella realizzazione di mascherine protettive.

 

AZIENDE COSMETICHE E FARMACEUTICHE

Data la grande importanza e l'utilità dei gel igienizzanti, le aziende Angelini e Menarini hanno deciso di aumentarne la produzione; Menarini, nello specifico, ha optato per la creazione di ben 5 tonnellate di gel disinfettante a settimana da destinare gratuitamente agli ospedali. Stesso discorso per la Davines di Parma, specializzata in shampoo e impacchi per capelli, che donerà gel igienizzanti per le mani ad associazioni attive per combattere l'emergenza, come case di riposo comunali, sedi locali della Croce Rossa, assistenza pubblica e comunità di accoglienza per immigrati. Anche L'Erbolario ha confermato la riattivazione delle sue fabbriche per realizzare gel disinfettanti per mani. Non mancano all'appello anche alcuni colossi del luxury. Bulgari, insieme a ICR (Industrie cosmetiche Riunire di Lodi), il suo storico socio nella creazione di profumi, ha iniziato a produrre gel disinfettante per le mani da inviare con assoluta priorità alle strutture mediche. Il gruppo LVMH (Louis Vuitton, Guerlain, Dior, Givenchy. Acqua di Parma, Kenzo e via dicendo), ha annunciato che tutta la sua linea di profumeria sarà convertita nella produzione di gel disinfettante per le autorità sanitarie. Anche in questo settore le realtà più piccole non sono rimaste a guardare: Officina Profumeria Sarda, storica società produttrice di celebri profumi come Acqua di Sardegna, ha iniziato a realizzare e a donare gel disinfettanti all'ospedale di Alghero.

AZIENDE AUTOMOBILISTICHE

La Siare Engineering è l'unica azienda italiana che realizza ventilatori polmonari. Per questo motivo, il Governo le ha commissionato la produzione di 500 ventilatori al mese per la durata di quattro mesi, interrompendo tutte le consegne all'estero in modo da destinare le macchine solo all'Italia. In suo aiuto, dato che l'azienda è composta da soli 35 dipendenti, sono accorsi 25 tecnici specializzati dell'Esercito, ma anche cinque aziende del Sud Italia che producono importanti componenti meccaniche ed elettromeccaniche. Per raddoppiare ulteriormente la produttività, Ferrari Fiat Chrysler hanno deciso di riaprire le loro fabbriche per la produzione di componentistica e assemblaggio dei respiratori con i propri impianti. Non solo, il gruppo FCA riconvertirà un suo stabilimento in Cina per produrre mascherine facciali da donare ai soccorritori e agli operatori sanitari.

 

AZIENDE SPIRITS

Un grande contributo arriva anche dalle aziende produttrici di alcool. Alcune di esse hanno infatti deciso di offrire la propria materia prima per incrementare la creazione di gel disinfettanti da destinare agli ospedali, nei presidi sanitari e negli studi medici. L'alcool per i liquori viene quindi riconvertito in disinfettante. Assodistil (Associazione dei Distillatori Italiani), ha annunciato che, vista la crescente domanda di alcool per la produzione di gel disinfettanti, le aziende del settore si impegneranno al massimo per fornire tutta la quantità disponibile per coloro che ne abbiano legittima necessità, per un totale di circa il 95% di tutto l'alcool etilico prodotto sul territorio nazionale. Dello stesso pensiero anche Bacardi, grande produttore oltreoceano di rum, ma anche la distilleria scozzese BrewDog.

 

Un grande senso di solidarietà e voglia di andare avanti, nonostante la grave emergenza sanitaria ed economica che attanaglia l'Italia, e non solo. Queste e tante altre aziende hanno avuto il coraggio di intraprendere un percorso differente, ma di fondamentale importanza per tutti, seppur con tutte le difficoltà del caso. Solo in questo modo si può puntare al futuro ed essere pronti agli imprevisti che la vita ci pone davanti, riuscendo però a superarli con grande saggezza e spirito d'iniziativa.

 

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