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Entro il 2029 serviranno oltre 2 milioni di lavoratori nel settore green

LUNEDÌ 20 OTTOBRE 2025 | Lascia un commento
Foto Entro il 2029 serviranno oltre 2 milioni di lavoratori nel settore green
Scritto da Marco Fior

Il tema green è sempre più importante ed è evidente che la transizione ecologica, oltre a quella digitale, sta trasformando in maniera radicale il mercato del lavoro. Oggi le imprese sono alla ricerca di personale in grado di unire innovazione tecnologica, risparmio energetico e sostenibilità ambientale. È in costante aumento la domanda di nuove professioni in tutti i settori produttivi. Pensiamo ad esempio ai green real estate assistant, gli energy specialist o agli innovation manager. Le previsione di Excelsior, elaborate da Unioncamere e Ministero del Lavoro, sono chiare: entro il 2029 saranno oltre 2,4 milioni le assunzioni che richiederanno competenze legate alla sostenibilità e alla riduzione dell’impatto ambientale. Non solo, per oltre 1,5 milioni di posti di lavoro, verrà richiesto un livello di competenza green pari al 40% del totale.

 

Le competenze richieste

Una delle competenze considerate ormai imprescindibili è l’attitudine al risparmio energetico. Viene infatti richiesta nel 64% dei casi per operai, conduttori di macchinari e professioni impiegatizie, mentre sale al 70% per i tecnici e i lavoratori specializzati.

Inoltre, la domanda che riguarda le competenze nella gestione di tecnologie e prodotti green riguarda oltre 1,6 milioni di lavoratori a livello intermedio e più di 750.000 a livello avanzato.

Si tratta di un fenomeno in forte crescita: nel 2024, le imprese italiane hanno previsto oltre 4,4 milioni di ingressi di lavoratori con competenze green, con un aumento di 72.000 unità rispetto all’anno precedente.

In definitiva, l’incidenza sul totale delle nuove assunzioni è salita all’80,6% e questo dimostra in maniera chiara ed evidente che la sostenibilità è una priorità assoluta per il sistema produttivo.

Difficoltà a trovare lavoratori

C’è però un problema evidente: la crescita della domanda non è purtroppo accompagnata da un’offerta di competenze adeguata. Infatti, ci sono numerose figure tecniche che sono praticamente impossibili da trovare.

Ad esempio, gli specialisti della saldature elettrica registrano una difficoltà di reperimento che pari al 73,7%, seguiti da installatori di linee elettriche, riparatori e cavisti con il 69%.

Anche ingegneri energetici e meccanici e i tecnici per il risparmio idrico ed energetico sono molto difficili da trovare, con dei tassi di carenza che sono compresi tra il 40% e il 50%.

Dunque possiamo parlare a tutti gli effetti di un mismatch evidente, ovvero un forte squilibrio tra domanda e offerta di competenze. 

Questa situazione costa al nostro Paese circa 44 miliardi di euro in termini di mancato valore aggiunto. Una cifra impressionante che corrisponde a quasi 2,5 punti di PIL.

Come risolvere la questione

Per provare a colmare il divario, il mondo della formazione sta cercando di adottarsi. Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha promosso un modello 4+2 che consiste in quattro anno di scuola secondaria più due anni di formazione negli Its Academy.

L’obiettivo è quello di creare delle competenze specifiche e reali. In alcune regioni italiani, la risposta formativa è già partita. 

La Lombardia, ad esempio, investe ogni anno ben 65 milioni di euro nella formazione tecnica, di cui 55 milioni destinati agli Its Academy e 10 milioni riservati ai corsi Ifts.

Dunque, si punta a dare sostegno all’incontro tra giovani, imprese e opportunità lavorative nei settori più innovativi. Si tratta di una trasformazione che rivoluzione le priorità del mercato del lavoro.

Le aziende sono alla ricerca di tecnici e professionisti in grado di gestire i processi produttivi in chiave sostenibile, ridurre i consumi e innovare i modelli energetici.

In sostanza, è evidente che la formazione rappresenta la soluzione in grado di garantire competitività e occupazione, dando così ai giovani una possibilità concreta di crescere in un’economia che guarda sempre più verso la transizione ecologica.



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