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Fine stato emergenza dal 1°aprile: cosa accadrà a smart working e green pass?

VENERDÌ 04 MARZO 2022 | Lascia un commento
Foto Fine stato emergenza dal 1°aprile: cosa accadrà a smart working e green pass?
Scritto da Stefania Pili
Il 31 marzo finirà lo stato d'emergenza in Italia. Complice il successo della campagna vaccinale e la situazione epidemiologica in netto miglioramento, i cittadini e le imprese potranno pian piano tornare alla normalità.

 

Dal 1° aprile cesserà lo stato di emergenza in Italia: cosa cambierà allo smart working e all'obbligo di green pass per poter lavorare?

Sembra proprio che la strada sia quella del ritorno graduale alla normale quotidianità pre-pandemia. Ricordiamoci che lo stato di emergenza legato alla pandemia da Coronavirus è stato proclamato per la prima volta il 31 gennaio 2021, con un rinnovo costante durante gli anni a causa del peggioramento delle condizioni derivate dal virus. Questo ha decretato l'attuazione di numerose misure restrittive tra cui lockdown, colori delle regioni italiane, distanziamento sociale e obbligo delle mascherine, anche all'aperto.

Ma ora che il 31 marzo cesserà lo stato di emergenza, cosa accadrà nello specifico alle aziende e ai lavoratori?

 

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Obbligo green pass per alcune categorie di lavoratori

Il 31 marzo cesserà lo stato di emergenza: si chiuderà quindi l'attività del Comitato Tecnico Scientifico e del commissario straordinario per l'emergenza. Inoltre, le scuole resteranno sempre aperte per tutti, saranno infatti eliminate le quarantene da contatto e cesserà l'obbligo delle mascherine FFP2 in classe, oltre a quello relativo alle mascherine all'aperto.

Finiranno anche di esistere i colori delle regioni a seconda della diffusione del Covid-19 (gialle, arancionei e rosse). Per quanto riguarda il green pass rafforzato, verrà pian piano eliminato per le attività all’aperto, ad esempio per fiere, sport, feste e spettacoli.

Ma per quanto riguarda l'obbligo di vaccinazione? Esso rimarrà per alcune categorie di personale pubblico, (personale delle università, delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica e degli istituti tecnici superiori e dei Corpi forestali delle regioni a statuto speciale) e per i soggetti di età pari o superiore a cinquant’anni. Fino al 15 giugno, infatti, quest'ultimi (sia lavoratori pubblici che privati) dovranno esibire al lavoro il Super Green pass, ottenuto con il vaccino o con la guarigione dal Covid. La pena è l'assenza dello stipendio ma la conservazione del posto di lavoro (ma senza potervi accedere), con sanzioni che vanno dai 600 ai 1.500 euro.

Ovviamente la situazione sarà continuamente monitorata per poter intervenire in caso di eventuali problemi legati alla diffusione del virus.

 

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Fine dello smart working semplificato

Importanti novità anche sul fronte dello smart working semplificato, decretato a causa del dilagare della pandemia ( D.Lgs. n.81/2017 sullo Smart Working “ordinario”). A seguito della fine dello stato di emergenza, quindi, si tornerà a lavorare in presenza negli uffici. Il lavoro agile potrà continuare soltanto in caso di accordo interno tra azienda e dipendenti. Unica eccezione è la Pubblica Amministrazione, dove esistono già accordi individuali per regolare il lavoro da remoto.

Pertanto, per poter regolare il lavoro agile, dal 1° aprile sarà possibile stipulare accordi individuali che permettano di organizzare le giornate di smart working e quelle in ufficio in deroga alla contrattazione sindacale.

Ma, come stabilito da tempo, ci sarà anche l’introduzione di procedure semplificate per le comunicazioni obbligatorie dei datori di lavoro sull'accordo individuale di smart working, oltre a un Protocollo Nazionale sul Lavoro agile privato, firmato dalle parti sociali (datoriali e sindacali) con il Ministero del Lavoro, per regolare tutti gli aspetti della contrattazione, anche in materia di sicurezza.

Inoltre, per quanto riguarda il sistema di sorveglianza sanitaria eccezionale (visita medica sui lavoratori “fragili”), introdotto in piena pandemia, anch'esso decadrà con la fine dello Stato di Emergenza al 31 marzo 2022, come anche indicato da INAIL, insieme alle tutele di cui all’art. 90 del Decreto sui congedi familiari e la prestazione in modalità agile per i lavoratori fragili.

 

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