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Detrazioni lavoro dipendente: cosa cambia nel 2022?

MERCOLEDÌ 23 FEBBRAIO 2022 | Lascia un commento
Foto Detrazioni lavoro dipendente: cosa cambia nel 2022?
Scritto da Stefania Pili
Novità IRPEF e cambiamenti riguardo alle detrazioni per lavoro dipendente. Cosa cambia rispetto al 2021?

 

Detrazioni lavoro dipendente: cosa cambia nel 2022? La nuova IRPEF (Imposta sul reddito delle persone fisiche), infatti, porta gli scaglioni IRPEF da 5 a 4, prevedendo anche la rimodulazione delle aliquote di riferimento con un risparmio per i lavoratori dipendenti, i pensionati e i lavoratori autonomi.

La nuova riforma, entrata in vigore il 1°gennaio 2022, va anche a riassorbire il bonus 100 euro in busta paga. Rispetto agli anni scorsi, rimane identica la prima aliquota del 23% per i redditi fino a 15mila euro; la seconda aliquota scende dal 27 al 25%, la terza passa dal 28 al 35% e si applica ai redditi fino a 50mila euro. Inoltre, salta l'aliquota del 41%; e i redditi sopra i 50mila sono tassati al 43%.

Ma come variano le detrazioni da lavoro dipendente? Scopriamolo insieme.

 

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Nuove aliquote e detrazioni

Le detrazioni fiscali sono fondamentali per qualsiasi lavoratore dipendente; esse consentono, infatti, di pagare meno tasse e ottenere più soldi in busta paga. Dal 1° gennaio 2022, infatti, grazie alla nuova Legge di Bilancio, è entrata in vigore la riforma delle aliquote IRPEF, portando variazioni anche nel calcolo nelle detrazioni da lavoro dipendente.

In generale, possiamo affermare che si tratta di una novità vantaggiosa per i lavoratori poiché, rispetto al 2021, se la detrazione massima era di 1880 euro, nel 2022 potrà superare anche i 3mila euro per alcune fasce di reddito.

La nuova tassazione IRPEF modifica quindi le modalità di calcolo dell’imposta lorda, delle detrazioni fiscali da lavoro dipendente e del trattamento integrativo (ex “Bonus Renzi”) pari a 100 euro mensili. La Manovra va quindi a disciplinare le detrazioni fiscali a favore di coloro che producono uno o più redditi da lavoro dipendente e redditi assimilati.

La motivazione è semplice: abbattere l’IRPEF lorda, in ragione dei costi sostenuti dal lavoratore nella produzione dei redditi (ad esempio il costo del carburante o degli abbonamenti per i mezzi pubblici per recarsi al lavoro).

Tuttavia, il nuovo sistema di detrazione non è uguale per tutti, dato che si associa al reddito complessivo ai fini fiscali del contribuente, calcolato considerando i redditi di ogni categoria al lordo degli oneri deducibili (compresi i redditi dei fabbricati soggetti a cedolare secca). Si esclude però il reddito dell’abitazione principale e delle relative pertinenze e i premi di risultato soggetti a imposta sostitutiva del 10%.

 

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Nuovo calcolo detrazioni

Il nuovo sistema di detrazioni da lavoro dipendente è disciplinato dall’articolo 13 del TUIR affinché si riconosca un importo differente a seconda dei redditi del contribuente, andando a modificare le soglie reddituali quanto gli importi delle detrazioni stesse.

Entrando nello specifico, si passa da 8mila a 15mila euro per la prima fascia di calcolo delle detrazioni, quella per cui è riconosciuto un importo di 1.880,00 euro. Sono state anche modificate le soglie reddituali a partire dalle quali scattano il secondo e terzo scaglione di calcolo delle detrazioni. Nel dettaglio:

  • Sino al 2021 ricadevano nella seconda fascia coloro che avevano un reddito superiore a 8mila, ma non eccedente i 28 mila euro - dal 2022 sono ricompresi coloro che hanno un reddito superiore a 15mila ma non eccedente i 28mila euro;

  • La terza fascia passa da chi ha un reddito complessivo superiore a 28mila, ma non eccedente i 55mila euro, al contribuente con un reddito complessivo superiore a 28mila, ma non eccedente i 50mila euro.

 

Di conseguenza, se nel 2021 le detrazioni non spettavano a chi aveva un reddito complessivo eccedente i 55mila euro, da quest'anno la soglia è abbassata a 50mila euro. Ecco come calcolare le nuove detrazioni:

  • 1.880 euro se il reddito complessivo non supera 15mila euro. L’importo minimo della detrazione è pari a 690 euro - in caso di lavoro a tempo determinato non può essere inferiore a 1.380 euro;

  • 1.910 euro aumentata del prodotto tra 1.190 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 28mila euro, diminuito del reddito complessivo, e 13mila euro se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 15mila euro ma non a 28mila euro;

  • 1.910 euro se il reddito complessivo è superiore a 28mila euro, ma non a 50mila euro - la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 50mila euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 22mila euro.

  • È previsto anche un importo aggiuntivo, pari a 65 euro, per i titolari di redditi superiori a 25mila euro, e fino a 35mila euro.


Da specificare che non rientrano nei giorni utili al calcolo delle detrazioni spettanti sui redditi da lavoro dipendente le assenze ingiustificate per violazione dell’obbligo di possesso del Green Pass. Le detrazioni fiscali, inoltre, si calcolano quindi in caso di festività, riposi settimanali e altri giorni non lavorativi. Non si considerano invece i giorni per i quali non spetta alcun reddito, neppure nella forma di retribuzione differita.

Come cambia la busta paga

Oltre al nuovo calcolo delle detrazioni, vi sono anche le modifiche relative al bonus IRPEF, che quest'anno si divide in due.

Da una parte, solo i lavoratori con reddito non superiore ai 15mila euro continueranno a percepire il credito fiscale in busta paga.

E poi, per i titolari di redditi di importo più elevato, e fino al limite di 28mila euro, il bonus IRPEF è invece assorbito dalle nuove detrazioni fiscali in busta paga.

Prevista anche una specifica disposizione per i contribuenti con redditi superiori a 15mila euro e fino a 28mila euro, nel caso in cui la somma di specifiche detrazioni sia superiore all’imposta lorda con una conseguente incapienza. Si tratta delle detrazioni spettanti per carichi di famiglia, reddito da lavoro dipendente e assimilati, per interessi su prestiti o mutui contratti entro il 2021, così come per spese sanitarie e relative a bonus edilizi e via dicendo. In questo caso, si mantiene il diritto a beneficiare del trattamento integrativo fino a un massimo di 1.200 euro, da calcolare in base alla differenza tra detrazioni e imposta.

 

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