Ora è ufficiale: la partecipazione dei lavoratori agli utili e alla gestione aziendale è legge. Infatti, il Senato ha approvato in via definitiva la proposta presentata dalla Cisl. Il sindacato ha raccolto oltre 400.000 firme e ha poi presentato la norma trovando fin da subito l’appoggio da parte del nostro Governo. La legge riguarda di fatto l’applicazione dell’articolo 46 della nostra Costituzione, che sancisce il diritto dei lavoratori alla partecipazione attiva nella vita dell’azienda, nelle decisioni prese e quindi anche negli utili.
La legge è stata approvata in Senato
Con 85 sì, 21 no e 28 astenuti, la legge sulla partecipazione dei lavoratori agli utili e alla gestione aziendale è stata definitivamente approvata dal Senato.
Grande soddisfazione da parte della numero uno della Cisl, Daniela Fumarola che ha sottolineato come finalmente, dopo 77 anni, l’articolo 46 della nostra Costituzione trova la sua applicazione.
Come abbiamo detto, il testo presentato è raccolto da subito un appoggio piuttosto ampio in Senato, anche grazie al sostegno diretto della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la quale lo aveva elogiato durante il suo intervento all’assemblea generale del sindacato.
Le novità per quanto riguarda gli utili
I fondi stanziati, saranno utilizzati, nel 2025, per aumentare da 3.000 a 5.000 euro lordi il limite di importo a cui viene applicata l’imposta sostitutiva del 5% qualora venga redistribuito almeno il 10% dell’utile di un’azienda ai suoi dipendenti. Sintetizzando, la nuova legge semplifica notevolmente questo processo, rispetto a quanto accadeva in passato.
Le aziende poi potranno adottare diverse metodologie per permette ai propri dipendenti di partecipare agli utili. Senza ombra di dubbio, la più frequente è quella che riguarda le azioni della società che, spesso, vengono distribuite come parte della remunerazione o vanno a sostituire il premio di produzione che, lo ricordiamo, è esentasse al 50% fino a un massimo di 1.500 euro annuali.
La partecipazione gestionale
Un altro aspetto estremamente interessante riguarda la partecipazione gestionale. Infatti, i lavoratori e le lavoratrici potranno presenziare nei consigli di vigilanza, ma non di gestione, delle società per azioni che adottano un modello dualistico.
Per quelle che adottano un modello monistico, invece, è prevista la possibilità di far presenziare un rappresentante dei lavoratori nel consiglio di amministrazione.
Le commissioni paritetiche
La nuova legge mette in campo la possibilità di istituire delle commissioni paritetiche formate da delegati aziendali e lavoratori. Lo scopo è quello di formulare suggerimento per il progresso e il miglioramento dei processi produttivi e dei servizi.
Le aziende possono tra l’altro inserire nel proprio organigramma figure che si occupino di formazione, programmi di benessere, politiche retributive e qualità all’interno dell’ambiente di lavoro.
Commissione permanente presso il Cnel
Altra novità riguarda l’istituzione di una Commissione nazionale permanente per la partecipazione dei lavoratori presso il Cnel. In sostanza, la Commissione esprime pareri interpretativi sulle procedure che riguardano la partecipazione dei lavoratori.
Non solo, procede anche alla raccolta e alla valorizzazione delle buone passi, in materia di partecipazione dei lavoratori applicate dalle aziende e redige ogni due anni una relazione sul coinvolgimento dei dipendenti nei luoghi di lavoro, presentando al Cnel delle proposte che puntino a migliorare questo aspetto.
Conclusione
In conclusione, la nuova legge sulla partecipazione dei lavoratori agli utili e alla gestione dell’azienda è un grande passo in avanti che, di fatto, finalmente applica l’articolo 46 della nostra Costituzione.
Viene semplificato il processo, rispetto a quanto accadeva in passato e la soddisfazione mostrata dalle parti coinvolte è un chiaro segnale di positività nei confronti di questa legge.