Arriva il via libera definitivo da parte del Consiglio dei ministri, con l’approvazione del decreto che autorizza l’assunzione a tempo indeterminato di oltre 65.000 unità, tra insegnanti e personale Ata, relativi all’anno scolastico 2025/2026. La misura ha l’obiettivo di ridurre la precarietà nella scuola, garantendo allo stesso tempo la continuità didattica a studenti e famiglie.
I numeri nel dettaglio
Come detto, le assunzioni riguardano il nuovo anno scolastico e dunque saranno effettive a partire da settembre 2025.
L’obiettivo dichiarato è quello di ridurre il ricorso ai contratti a termine, che nel settore è ormai storico, andando a coprire una parte del fabbisogno di organico in un sistema che, purtroppo, continua ad evidenziare delle gravi carenze strutturali.
Analizzando i numeri nel dettaglio, si prevede l’immissione in ruolo di:
Sono numeri certamente importanti, ma ovviamente non sufficienti per coprire i buchi presenti. Ad ogni modo, c’è un grande ottimismo per quello che viene considerato a tutti gli effetti il primo passo importante.
Non solo, in merito agli insegnanti di religione, la stabilizzazione era attesa da ben vent’anni.
La misura interviene direttamente nel settore contraddistinto da sempre da un numero eccessivo di contratti a tempo determinato che, spesso, vengono rinnovati di anno in anno, comportando effetti estremamente negativi sulla continuità didattica.
Come di consueto, ogni mese di settembre, le scuole si trovano di fronte ad una situazione di emergenza che riguarda cattedre scoperte, supplenze in corso d’anno e importanti carenze di personale Ata, con pesanti ripercussioni sull’organizzazione interna.
Soddisfazione da parte del Ministro Valditara
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha rilasciato una nota nella quale ha espresso grande soddisfazione.
Ha inoltre dichiarato che questo è un segnale concreto che dimostra come il Governo abbia l’obiettivo concreto di investire con decisione sul futuro dell’istruzione.
La decisione presa dal Consiglio dei Ministri garantisce, come sottolineato dal Ministro, continuità didattica agli studenti.
Infine, per quanto riguarda l’assunzione dei 6.000 insegnanti di religione cattolica, il Ministro ha dichiarato che si tratta di un atto di giustizia verso una categoria che per troppo tempo ha atteso il giusto riconoscimento del proprio ruolo educativo.
Come vengono gestite le assegnazioni
Le assegnazioni per classi di concorso dei posti comuni e di sostegno verranno gestite dagli USR, gli Uffici Scolastici Regionali.
Quando gli USR avranno determinato la distribuzione dei posti, si potranno avviare le assunzioni degli aspiranti inseriti nelle graduatorie provinciali e dei vincitori che sono ancora presenti nelle graduatorie regionali dei concorsi del 2016, del 2018 e del 2020.
Inoltre, la stragrande maggioranza delle assunzioni sarà effettuata in base alle graduatorie dei concorsi del 2023 e 2024, meglio noti come concorsi PNRR1 e PNRR2.
In merito ai docenti sui posti di sostegno, i posti non assegnati con le procedure andranno ai docenti specializzati inseriti nella prima fascia delle graduatorie provinciali.
In caso di esaurimento dei posti nella provincia di appartenenza, gli aspiranti potranno comunque concorrere all’assegnazione in altre province della stessa regione, oppure nelle province di una regione diversa.