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APE Sociale 2022: quali sono i nuovi lavori gravosi?

VENERDÌ 26 NOVEMBRE 2021 | Lascia un commento
Scritto da Stefania Pili

Novità importanti per quanto riguarda l'APE Sociale: non soltanto verrà prorogata per il 2022, ma anche ampliata, allargando la platea dei beneficiari, in particolare agli addetti a mansioni gravose, il cui elenco è stato esteso dalla Legge di Bilancio 2022.

Al momento, sono 15 le categorie di lavori gravosi, mentre dal prossimo anno, almeno ai fini dell’anticipo pensionistico a carico dello Stato, se ne aggiungeranno altre 23. Alle 15 già esistenti si aggiungono, tra le altre: maestri della scuola primaria e della materna, magazzinieri, estetisti, portantini, personale addetto alla consegna delle merci, lavoratori nel ramo pulizie, conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento.

Potranno usufruire della pensione anticipata lavori gravosi, quelli previsti con l’Ape Sociale, tutte le persone che maturano i requisiti tra il primo gennaio e il 31 dicembre del 2022.

Per questi lavoratori, infatti, secondo quanto prevede la bozza della manovra di bilancio, a fronte di 36 anni di contributi, gli ultimi dei quali impegnati in queste attività faticose, sarà possibile a 63 anni chiedere l’APE, l’indennità di accompagnamento alla pensione che verrà erogata per 12 mensilità l’anno a partire dai 63 fino all’accesso alla pensione di vecchiaia. Inoltre per i lavoratori disoccupati non sarà più necessario aver terminato la Naspi da almeno tre mesi.

Vediamo nel dettaglio come funziona e quali sono le categorie professionali interessate.

 

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Requisiti e fondi per l'APE Sociale

Innanzitutto, cos'è l'APE Sociale? APE è l'abbreviazione di anticipo pensionistico: chi ha un'età di 63 anni può andare in pensione in anticipo rispetto alle condizioni imposte con la legge Fornero. La norma è stata inserita nella legge di stabilità 2017; inizialmente l'idea era di prevedere una sola APE, quella volontaria, alla quale però, si è aggiunta anche un'altra possibilità a costo zero per i lavoratori, anche se ci sono determinate condizioni da rispettare: l'Ape sociale, per l'appunto, un’indennità erogata per 12 mesi direttamente dall’Inps, pari alla pensione certificata al momento della richiesta ma, in ogni caso, non superiore ai 1.500 euro lordi.

Non si tratta di una vera pensione anticipata, ma ha gli stessi effetti in quanto indennità erogata dall’Inps per lavoratori in situazioni di difficoltà. Può essere erogata a partire dai 63 anni e fino a quando non si maturano i requisiti per la pensione di vecchiaia (67 anni).

La manovra prevede per l'APE Sociale uno stanziamento di 141,4 milioni fino al 31 dicembre 2022, più altri 275 milioni nel 2023, 247,6 milioni nel 2024, 185,2 milioni nel 2025, 104,5 milioni nel 2026 e 16,9 milioni nel 2027.

 

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Lavori gravosi con l'APE Sociale

Le categorie che possono beneficiare di questo strumento sono 4:

  • disoccupati che hanno esaurito da tre mesi anche le indennità;

  • invalidi civili almeno al 74%;

  • caregiver;

  • lavoratori che sono stati impegnati in lavori gravosi.

Per i disoccupati, i caregiver e gli invalidi al 74% sono richiesti 63 anni di età e 30 anni di contributi; per i lavori gravosi sono necessari 63 anni e 36 di contributi. Le madri hanno uno sconto sul requisito contributivo di un anno per ogni figlio (massimo per due anni). Per i disoccupati l’Ape sociale sarà assegnata senza più la necessità di far trascorrere tre mesi dalla dalla fine dell’indennità di disoccupazione e può essere erogata subito; non ci sarà quindi una continuità tra la fine della Naspi e l’inizio dell’Ape Sociale.

Per quanto riguarda le categorie comprese nell’elenco dei lavori gravosi, sono state incluse altre 23 professioni che si aggiungono alle 15 che già erano state inserite. Nello specifico:

  • Professori di scuola primaria, pre–primaria e professioni assimilate;

  • Tecnici della salute;

  • Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate;

  • Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;

  • Operatori della cura estetica;

  • Professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati;

  • Artigiani, operai specializzati, agricoltori;

  • Conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali;

  • Operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli;

  • Conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati;

  • Conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta;

  • Operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica;

  • Conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque;

  • Conduttori di mulini e impastatrici;

  • Conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali;

  • Operai semiqualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;

  • Operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare;

  • Conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;

  • Personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci;

  • Personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli;

  • Portantini e professioni assimilate;

  • Professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca;

  • Professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.

Ecco le professioni che fanno parte dell’elenco iniziale dell’Ape sociale (2016):

  • Operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;

  • Conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;

  • Conciatori di pelli e di pellicce;

  • Conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;

  • Conduttori di mezzi pesanti e camion;

  • Personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;

  • Addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;

  • Insegnanti della scuola dell’infanzia e educatori degli asili nido;

  • Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati;

  • Personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;

  • Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti.

 

Professioni aggiunte il 1° gennaio del 2018:

  • Siderurgici di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non già ricompresi nel perimetro dei lavori usuranti;

  • Operai dell’agricoltura, della zootecnia e pesca;

  • Marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini ed acque interne;

  • Pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare dipendenti o soci di cooperative.

 

Per tutti gli altri lavoratori, esiste l'opzione Quota 102, che consente di andare in pensione a 64 anni con almeno 38 anni di contributi. Una misura che durerà solo un anno per poi tornare alla riforma Fornero ma “con qualche aggiustamento”.

 

Consulta anche: “Manovra 2022: tutte le misure approvate su pensioni, bonus, fisco e non solo



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