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Assegno unico e universale 2022: da gennaio bonus per tutte le famiglie con figli

LUNEDÌ 20 DICEMBRE 2021 | Lascia un commento
Scritto da Stefania Pili
Via libera all'assegno unico per le famiglie. A partire dal prossimo anno, nello specifico da gennaio 2022, potranno essere presentate le domande all'Inps, mentre gli importi saranno erogati dal mese di marzo.


L'assegno unico sarà un importante incentivo per circa 11 milioni di famiglie in Italia. Si tratta di un bonus distribuito direttamente dall'Inps, pensato appositamente per tutte le famiglie con figli minori di 21 anni, che si trovano in una situazione di difficoltà economica.

L'assegno unico e universale sarà liquidato sul conto corrente o trasformato in credito d'imposta ed entrerà a regime a partire da gennaio 2022.

 

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Migliorare la condizione economica

L'obiettivo fondamentale dell'assegno unico è migliorare il reddito del nucleo familiare, messo a dura prova dalla pandemia da Covid-19, colpevole di aver provocato un peggioramento della condizione economica per circa il 30% delle famiglie italiane negli ultimi due anni.

Tutto questo ha conseguenze negative anche sulla scelta sempre più condivisa di non metter su famiglia da parte di tanti italiani. L'insoddisfazione generale maggiore si riscontra soprattutto in Campania e Sicilia, mentre al nord la soddisfazione generale è rimasta all'incirca invariata.

L'assegno unico e universale, per questi motivi, vuole supportare tutte le famiglie con figli a carico e i consumi a loro associati. La misura è universale, vale per tutti i lavoratori dipendenti, ma anche per i disoccupati, e va a includere e sostituire tutte le precedenti forme di sostegno per i figli. Vediamo ora, nello specifico, quali sono i requisiti, come funziona e quali sono gli importi dell'assegno unico e universale 2022.

 

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I requisiti

Chi può richiedere l'assegno unico e universale?

  • cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione Europea;

  • soggetti tenuti al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;

  • residenti e domiciliati in Italia con i figli a carico per la durata del beneficio;

  • residenti in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno biennale;

  • lavoratori dipendenti, autonomi e titolari di partita IVA.

Entrando più nello specifico, i nuclei familiari devono avere almeno un figlio che non abbia compiuto i 21 anni di età. Si tratta comunque di un'età variabile dato che, se un figlio compie 18 anni e supera la soglia di reddito annuo degli 8mila euro lordi, l’assegno non sarà più dovuto.

Sempre per chi ha figli maggiorenni con meno di 21 anni:

  • il figlio, o i figli, non dovranno avere un reddito superiore agli 8mila euro lordi annui a persona;

  • se il figlio a carico è disoccupato, deve segnalarlo presso il Centro per l’Impiego;

  • può svolgere il servizio civile;

  • deve frequentare un corso di studi riconosciuto (corso di laurea o formazione professionale).


Se nel nucleo familiare vive un figlio con disabilità riconosciuta, il limite anagrafico di 21 anni decade e decadono anche le clausole appena menzionate. In ogni caso, al superamento dei 21 anni, si riceve un assegno in formato ridotto, che andrà dagli 85 ai 25 euro.

Gli importi

Gli importi variano in base all'Isee: può andare da 50 a 175 euro al mese per ogni figlio. L'importo massimo va alle famiglie con Isee sotto i 15mila euro, la cifra minima spetta invece a chi va oltre i 40mila euro. Per famiglie con figli tra i 18 e i 21 anni le cifre cambiano sempre a seconda dell’Isee, da 25 a 85 euro al mese per ciascun figlio.

Il contributo aumenta per le famiglie numerose: dal terzo figlio si riceveranno da 15 a 85 euro in più per ogni ragazzo (sempre in base all’Isee), mentre dal quarto figlio in su ci sarà una maggiorazione forfettaria di ulteriori 100 euro al mese. Sono previsti anche altri aiuti se le famiglie hanno un reddito basso ed entrambi i genitori lavorano.

Per una famiglia con 4 figli e Isee sotto i 15mila euro, si può arrivare a più di 1100 euro al mese, cifra che può aumentare se la madre ha meno di 21 anni, o se i figli sono disabili. Le famiglie vedranno quindi il sostegno aumentare nel caso di:

  • figlio non autosufficiente - aiuto pari a 105 euro in più al mese con nessun limite di età applicato;

  • figlio con disabilità grave - aiuto pari a 95 euro in più al mese con nessun limite di età applicato;

  • figlio con disabilità media - aiuto pari a 85 euro in più al mese con nessun limite di età applicato.

 

Per chi riceve già il Reddito di Cittadinanza non sarà necessario fare alcuna domanda, ma gli verrà corrisposto l'assegno direttamente dall’Inps.

 

Come e quando richiederlo

Le domande per chiedere il contributo partiranno da gennaio 2022, mentre l’erogazione delle somme è prevista nel mese di marzo. Per quanto riguarda le coppie separate, l'assegno viene erogato ai genitori che hanno l'affidamento dei figli. In caso di coppie separate, e con affidamento esclusivo, le risorse andranno al genitore che ha l’affido, il quale dovrà vedere validata la domanda anche da parte del genitore non affidatario (in caso contrario rischia di trovarsi con il 50% delle risorse in meno).

Gli assegni erogati potranno essere inviati sia sul conto corrente di chi fa la domanda, sia tramite bonifico domiciliato. Se si è percettori di Reddito di Cittadinanza, l’assegno sarà inviato tramite le stesse modalità di erogazione del sussidio.

L'assegno è valido anche per chi è in attesa, partendo dal settimo mese di gravidanza: si potrà quindi ricevere a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al 21esimo anno di vita dei ragazzi.

 

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