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Innovazione? No grazie! I manager che hanno sottovalutato il cambiamento sbagliando di grosso

LUNEDÌ 07 DICEMBRE 2020 | Lascia un commento
Foto Innovazione? No grazie! I manager che hanno sottovalutato il cambiamento sbagliando di grosso
Scritto da Stefania Pili

Sapete quante volte i grandi manager hanno deciso di snobbare l'innovazione (sbagliando di grosso)? Bene, le occasioni, al contrario di quanto possiate immaginare, sono state davvero numerose. Molti non hanno avuto alcun tipo di fiducia nel personal computer o nello streaming, ad esempio, e ne hanno pagato care le conseguenze. Alcuni di questi manager erano ai vertici di grandi aziende, oggi scomparse, proprio perché non hanno creduto nel futuro dominato dalla digitalizzazione e dal progresso.

Diciamocelo, quando è in arrivo una rivoluzione, non tutti riescono a percepirla come tale, anzi, la si evita, pensando di compiere la mossa più azzeccata. All'inizio, tanto per fare qualche esempio, nessuno ha creduto in Amazon, in Netflix o nell'iPhone. In quest'articolo andremo a scoprire proprio le storie più assurde dei Ceo che hanno considerato, con estrema superficialità, un'innovazione che è riuscita, in seguito, a dominare e conquistare il mondo.

 

Consulta anche: “Le 10 caratteristiche di un manager perfetto secondo Google
 

Dal personal computer al telefono

Ken Olsen e il pc: “Non c’è alcuna ragione perché qualcuno dovrebbe volere un computer in casa”. Una frase che, a oggi, risulta davvero agghiacciante! Eppure Ken Olsen, fondatore della Digital Equipment Corporation, ha pronunciato proprio queste parole, per la precisione nel 1977, l'anno dopo in cui Apple ha introdotto il computer. Oggi sappiamo quanto si sbagliasse Olsen: molti Ceo negli anni '80 (ma anche prima), non hanno saputo cogliere l'enorme potenzialità dei computer che, col tempo, sarebbe diventato uno strumento indispensabile per tutti i lavoratori.

 

Jim Keyes e Netflix: Né RedBox, né Netflix sono lontanamente sul nostro radar in quanto a competitività - Piuttosto, Wal-Mart e Apple”. Una frase pronunciata nel 2008 da Jim Keyes, l'allora Ceo di Blockbuster, al sito di informazione finanziaria The Motley Fool. Solo due anni più tardi, la sua catena di noleggio video ha dichiarato bancarotta. Prima la tv, poi Netflix e lo streaming in generale, hanno dato il colpo di grazia a Blockbuster, colpevole di non aver percepito l'aria di cambiamento che stava circolando già da qualche tempo. Oggi Netflix vale quasi 60 miliardi di euro.

Alan Wurtzel e lo streaming: “L’idea che [aziende come Netflix] stiano rimpiazzando le trasmissioni televisive potrebbe non essere attendibile - Credo che ci sia bisogno di più distacco quando consideriamo l’impatto di Netflix e i suoi sbocchi”. Parole pronunciate da Alan Wurtzel, responsabile sviluppo della ricerca e dei media di NBCU. È alquanto risaputo che, al giorno d'oggi, i broadcaster tradizionali come la NBC fanno fatica a tenersi al passo con i colossi dello streaming come Netflix, Hulu e tanti altri.

 

Steve Ballmer e l'iPhone: “Cinquecento dollari? Rateizzato? Con un contratto? Credo che sia il telefono più costoso al mondo - E non piacerà a chi lo utilizza per lavoro, perché non ha una tastiera. Il che lo rende scomodo per inviare email - Non c’è alcuna possibilità che l’iPhone ottenga una fetta di mercato significativa”. Queste sono le parole dichiarate nel 2007 dall'ex Ceo di Microsoft Steve Ballmer, a proposito del primo iPhone. In quello stesso anno, Steve Jobs lancia l'iPhone, cambiando per sempre il mondo della telefonia portatile.

 

Ed Zander e l'iPod Nano Apple: “All’inferno l’iPod Nano. Che diavolo fa? Chi è che ascolta 1.000 canzoni?”. Una frase dichiarata durante una conferenza nel 2006 da Ed Zander, Ceo di Motorola. In quell'anno Motorola era sul mercato con il ROCKR, che teneva 100 canzoni alla volta; dopo qualche tempo, l’azienda ha dichiarato che Zander stava scherzando. Chissà!

 

Steve Ballmer (ancora) e Google: “Google non è una vera azienda. È un castello di carte” . Steve Ballmer continua a stupirci (in negativo). L'ex Ceo di Microsoft, oltre a sottovalutare e a banalizzare l'utilizzo di uno strumento estremamente potente come l'iPhone, sottolinea pure come Google sia qualcosa di inutile e inefficace. Basti sapere che oggi Alphabet, la holding in capo a Google, detiene un capitale finanziario di circa 88 miliardi di euro superiore a quello di Microsoft.

 

Daryl Zanuck e la televisione: “La televisione non sarà in grado di tenere qualsiasi mercato che acquisirà per più di sei mesi. La gente si stancherà presto di fissare una scatola di compensato tutte le sere”. Questo è ciò che ha dichiarato Daryl Zanuck, cofondatore di 20th Century Fox a proposito della televisione. A distanza di tanti anni, nonostante l'arrivo degli smartphone, dei tablet e dei computer, la tv rimane sempre (o quasi) al centro dell'intrattenimento familiare.

Christofer Norton e Airbnb: “I nostri clienti non vogliono gli “odori” e i “sapori” di Airbnb. Si aspettano un servizio di un livello diverso, molto più sofisticato, con più dettagli e competenze”. Aveva le idee piuttosto chiare Christofer Norton, manager di Four Seasons, in un'intervista a FastCompany di qualche anno fa. Diciamo che all'inizio anche gli investitori rifiutarono per ben 7 volte l'idea di Brian Chesky, ritenendo che non ci fosse abbastanza mercato per gli affitti brevi. Oggi Airbnb ha circa 40 milioni di stanze prenotate all'anno e miliardi di dollari in valutazione.

 

Wolfgang Epple e la guida autonoma: “Noi non consideriamo i clienti come fossero merce - Non vogliamo costruire un robot che consegni un carico da A a B”. Frase pronunciata nel 2015 dal responsabile R&D di Jaguar, ma che non rispecchia le azioni concrete fatte proprio dalla Jaguar Land Rover che, da allora, ha investito circa 22 milioni di euro su Lyft, per cominciare a guadagnare sulla guida autonoma. Un ripensamento decisamente azzeccato.

 

William Orton e il telefono: “Cosa se ne fa questa azienda di un giocattolo elettrico?”. Parole pronunciate nel lontano 1876 dall'allora presidente della Western Union William Orton, quando la sua azienda ha avuto la grande opportunità di acquisire il rivoluzionario brevetto di Alexander Graham Bell.

 

Per approfondire: “Il futuro del cibo è digital: le startup che stanno rivoluzionando il settore del food

 

Mai sottovalutare il potere del cambiamento e dell'innovazione. Occorre promuovere costantemente la capacità di sviluppare idee e tecnologie all'interno di un'azienda per poter migliorare e aumentare l'efficienza, la produttività e la competitività. Tutti i collaboratori devono credere nel proprio talento ed essere sempre alla ricerca di nuovi stimoli e obiettivi. Nel mercato aziendale i cambiamenti sono all'ordine del giorno e sono davvero repentini, motivo per il quale non bisogna avere la presunzione di sapere tutto. Largo quindi alle nuove visioni innovative e alla voglia di mettersi in gioco, senza paura o critiche!

 

Leggi anche: “Il successo secondo Phil Knight: 5 lezioni di leadership dal fondatore della Nike



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