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Paura di aver scelto il lavoro sbagliato? Potresti soffrire di FOBO

VENERDÌ 24 LUGLIO 2020 | Lascia un commento
Foto Paura di aver scelto il lavoro sbagliato? Potresti soffrire di FOBO
Scritto da Stefania Pili

Insoddisfazione, profonde riflessioni e continui ripensamenti riguardo le proprie scelte di vita. State vivendo anche voi un periodo simile? Potrebbe essere una conseguenza della lunga quarantena subita qualche mese fa, o un effetto collaterale di anni trascorsi nella sfiducia e nel dubbio di aver optato per le decisioni sbagliate. La pandemia ha obbligato, volenti o nolenti, a riconsiderare la propria situazione lavorativa sia per chi ha lavorato in smart working, sia per chi è stato licenziato, sia per chi ha dovuto trascorrere giornate di ferie o cassa integrazione infinite.

Sto vivendo appieno la mia potenzialità lavorativa? Sto crescendo professionalmente? O mi sto solamente accontentando di un lavoro che non mi rispecchia totalmente? Il mio futuro potrebbe essere diverso da ciò che sto vivendo ora?

Se non vi sentite pienamente valorizzati da ciò che fate, potreste provare la cosiddetta FOBO, acronimo di “Fear Of Better Options”, l'ansia che là fuori, ad aspettarvi, possano esserci migliori possibilità. Dopo la FOMO, la paura di perdersi cose o eventi importanti mentre voi non ci siete, la nuova paura “di tendenza” sembra essere proprio la FOBO. Una sorta di indecisione e rimpianto per una scelta che, forse, si poteva gestire meglio. Ma è sempre così?

 

Leggi anche: “Insoddisfazione lavorativa: 5 consigli per riconoscerla e affrontarla

 

L'era delle infinite scelte

Patrick McGinnis sul The Guardian afferma che anche per piccole decisioni scatta il meccanismo della FOBO. Questo perché, al giorno d'oggi, vi sono tante e forse troppe opzioni a disposizione: dal cosa mangiare al cosa guardare in tv, dal come vestirsi all'acquisto di una nuova automobile, fino a scelte ben più importanti che riguardano il lavoro o l'amore. Ma nel momento in cui si arriva a una scelta ecco che arriva il ripensamento: avrei potuto fare di meglio? Potrà anche essere indecisione cronica o insoddisfazione, ma in realtà è nella natura umana credere di poter fare meglio e scegliere qualcosa che possa creare maggiore soddisfazione.

McGinnis, l'imprenditore che ha coniato anche l'acronimo FOMO, dichiara: “Questo tipo di sentimenti sono, biologicamente, parte di noi. Io la chiamo "biologia del volere il meglio". I nostri antenati erano programmati per aspettare il meglio perché solo così avrebbero avuto più possibilità di sopravvivere”.

Nell'ultimo decennio i social media, gli e-commerce e gli algoritmi che ci propongono gli acquisti più azzeccati in base alle nostre esigenze hanno infatti moltiplicato all'infinito le possibilità di scelta: ma quale sarà la migliore? Ciò che c'è da sapere è che il nostro cervello è sempre coinvolto in un processo decisionale complesso. Chi soffre di autismo o di deficit dell'attenzione spesso ha difficoltà a scegliere fra più opzioni: a tal proposito il The Guardian pone il dubbio se la FOBO non sia solo “un eufemismo facile da digerire” o se invece sia un sintomo “di qualcosa di più serio o di un tabù, come un disturbo d'ansia”.

Secondo gli esperti, infatti, è più semplice soffrire di FOBO se nella persona ci sono condizioni preesistenti legate all'ansia; la “paura delle opzioni migliori” o di “perdersi il meglio”, ritrovandosi poi a rimpiangere un errore.

 

Consulta anche: “Non ti piace il tuo lavoro? Ecco le conseguenze negative sul tuo corpo

Come riconoscere e superare la FOBO

Come qualsiasi tipo di fobia, la FOBO provoca ansia e panico, sfociando in una sorta di paralisi della scelta. La fobia di sbagliare e di perdersi possibili e più adeguate scelte può far sì che nessuna decisione venga presa, finendo nella cosiddetta FODA, "Fear of Doing Anything", la paura di fare qualsiasi scelta. Talmente si è incentrati sul concetto di perfezione che si è quindi paralizzati dal prendere qualsiasi tipo di decisione.

La life coach Silvia Boarino, in un'intervista rilasciata a Mashable, dichiara: “La sensazione è quella di irrequietezza e di confusione, ma è normale la voglia di riprogettare dopo mesi di stasi, per costruire una realtà migliore”. Le reazioni più comuni sono:

  • volete inseguire il vostro sogno nel cassetto: “È la speranza della ricostruzione, lo stesso sentimento che hanno provato i nostri nonni alla fine della guerra”, spiega Boarino. Non si tratta di una fantasia ma di una proiezione che permette di mettersi alla prova e avviare un nuovo percorso;

  • volete cambiare lavoro: tra smart working e nuovi ambienti di lavoro, in molti hanno percepito sentimenti di insoddisfazione che vorrebbero superare cambiando impiego;

  • sentite che potreste fare mille volte di più: in questo caso è importante analizzare il proprio desiderio di fare, se si tratta di una reazione esagerata alla fase di lockdown o se si possa aumentare effettivamente la propria produttività con un nuovo lavoro.

Tuttavia la FOBO può risultare uno strumento positivo per permettervi di imparare di più su voi stessi e per affrontare il futuro con una nuova energia. La FOBO può essere quindi la leva del cambiamento per migliorarsi: “Non bisogna però mettere a confronto la propria condizione con le vite degli altri, perché strumenti come i social media ci mostrano una visione molto parziale della realtà altrui, che potrebbe farci assumere delle prospettive sbagliate”.

Boarino afferma inoltre che è opportuno analizzare i punti di forza, sia quelli distintivi sia quelli potenziali, cercando di capire se:

  • possiamo farli emergere nel contesto attuale per ambire a una posizione diversa nell’azienda per cui già siamo impiegati;

  • possiamo metterli a frutto in un’altra struttura.

 

“Se ancora ci sentiamo confusi e non riusciamo a capire qual è il nostro posto, possiamo fare un esercizio di visione per razionalizzare, chiedendoci:

  1. qual è il nostro lavoro dei sogni e come ci vediamo tra cinque anni a svolgere esattamente quel lavoro?

  2. quali sono i pro e i contro?

  3. come potrebbe cambiare a nostra vita se esercitassimo quella professione?

 

Analizzati questi punti, occorre preparare un piano d'azione. Viceversa, se vi rendete conto di non essere pronti, meglio lasciar perdere. Fondamentale però è rimanere fedeli al piano stabilito e metterlo in pratica: se si decide per esempio di cominciare a fare colloqui di lavoro e riorganizzare il curriculum vitae, bisogna continuare a percorrere quella strada. Se doveste interrompere il percorso scelto, potreste tornare nel circolo vizioso della FOBO con la conseguente paranoia e improduttività. Occhio quindi a rimanere sempre coerenti e a non perdervi lungo la strada verso un vostro nuovo e più consapevole obiettivo.

 

Per approfondire: “Hai perso il lavoro? Rialzati e combatti per un nuovo inizio



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