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Storie di successo: Eric Yuan, fondatore di Zoom, l'app più scaricata durante il lockdown

LUNEDÌ 24 AGOSTO 2020 | Lascia un commento
Foto Storie di successo: Eric Yuan, fondatore di Zoom, l'app più scaricata durante il lockdown
Scritto da Stefania Pili

Un servizio di videoconferenze che negli ultimi mesi è diventato uno dei più noti e utilizzati in tutto il mondo. Un vero e proprio boom da 300 milioni di utenti e un guadagno di ben 4 miliardi di dollari in soli 3 mesi. Zoom, infatti, è l'app per videoconferenze più scaricata durante la pandemia da Covid-19, che è passata da 20 a 300 milioni di utenti attivi al giorno.

Il fondatore di Zoom è Eric Yuan, ha 50 anni, è cinese e, come afferma Forbes, rientra tra le 178 persone divenute miliardarie nel corso dell'ultimo anno. Non c'è da stupirsi visto che il Coronavirus ha completamente stravolto le nostre abitudini quotidiane, “obbligandoci” a familiarizzare improvvisamente con piattaforme digitali e videochiamate da ogni parte del mondo.

Non solo riunioni, ma anche colloqui di lavoro e lezioni scolastiche a distanza; insomma, i software per videoconferenze come anche Skype, Cisco e Webex sono oramai amici fidati di tutti, dato l'incremento massiccio di download e di ore di utilizzo, anche nel post lockdown.

 

Per approfondire: “Cercare lavoro ai tempi del Coronavirus: come affrontare un colloquio a distanza

 

Cos'è Zoom

Zoom è un software per la comunicazione audio e video, che ha visto la luce per la prima volta nel 2013. Si tratta di un programma peer-to-peer (p2p) che, in parole più semplici, ha la possibilità di creare una rete diretta tra i partecipanti (così come ha fatto inizialmente Skype). Per partecipare occorre avere un computer, un cellulare o un tablet, l'importante è che sia dotato di una videocamera e di una connessione Internet.

Si può usufruire del servizio in modalità freemium (gratis ma con alcune limitazioni) o nella versione a pagamento, quindi senza limitazioni e con servizi aggiuntivi come la registrazione delle sessioni. In molti decidono comunque di scaricare la versione gratuita per organizzare videoconferenze fino a 100 partecipanti con sessioni lunghe fino a 40 minuti; terminata la sessione, si può decidere di iniziarne un'altra senza limitazioni di tempo.

Prima dell'emergenza sanitaria, Zoom era utilizzato da 10 milioni di utenti in media ogni giorno. A marzo, invece, gli utenti sono saliti a 200 milioni, complice anche la scelta da parte dell'azienda di rendere disponibile (gratis) la versione premium alle scuole primarie di alcuni Paesi.

 

Leggi anche: “Il settore digital durante l'emergenza: cosa sta evolvendo maggiormente?

Chi è Eric Yuan, il fondatore di Zoom

Ho immaginato per la prima volta Zoom quando ero una matricola al college in Cina e facevo regolarmente un viaggio di dieci ore in treno per visitare la mia fidanzata (che ora è mia moglie). Detestavo quei viaggi e immaginavo altri modi in cui avrei potuto vederla. E quei sogni ad occhi aperti alla fine sono diventati la base per Zoom”.

 

Eric Yuan nasce nel 1970 nella provincia dello Shandong, nella parte orientale della Cina, da una famiglia di ingegneri minerari. Studia matematica applicata e informatica alla Shandon University of Science & Technology e si sposa a 22 anni mentre frequenta un master.

Inizia a lavorare alle videochiamate già nel suo primo anno di Università, nel 1987, periodo in cui non esisteva ancora il web e le telefonate erano solo vocali e passavano sul doppino di rame dei cavi telefonici. Il suo scopo era poter comunicare a distanza guardandosi negli occhi, un'esigenza diventata ancora più forte quando ha dovuto affrontare un viaggio di nove ore per raggiungere la sua fidanzata. Decide poi di trasferirsi negli Stati Uniti:

 

La prima volta che ho fatto domanda per il visto Usa sono stato respinto. Ho continuato a presentare la domanda. E alla fine ce l’ho fatta: era il nono tentativo”.

 

Correva l'anno 1997, dieci anni dopo l'inizio della suo lavoro sulle videochiamate. Trova lavoro come ingegnere presso WebEx, all'epoca un'azienda indipendente fondata da due imprenditori asiatici, il cinese Min Xhu e l'indiano Subrah Iyar. In WebEx inizia a lavorare per le videoconferenze e, grazie alla sua bravura, l'azienda cresce velocemente, con ricavi che passano da 0 a 800 milioni di dollari, da 3 a migliaia di dipendenti nel mondo.

 

La svolta 

Successivamente, l'azienda viene acquisita da Cisco e Yuan diventa vicepresidente dello sviluppo software:

 

Parlavo con i clienti e capivo che erano insoddisfatti”.

 

Nel 2010 Yuan capisce che il servizio offerto da Cisco/Webex non è all'altezza delle sue aspettative. Nel 2011 lascia Cisco dopo aver passato un anno a convincere i capi della necessità di migliorare la piattaforma. Il problema principale? Nel momento in cui gli utenti accedono a una conferenza, i sistemi dell'azienda identificano la versione del prodotto da eseguire (Mac, Pc, Android, iPhone), ma ne rallentano il programma. Inoltre, troppe persone connesse fanno sì che l'audio e il video siano troppo instabili. Il servizio, peraltro, non possiede la condivisione dello schermo per dispositivi mobili.

 

So che ora diventa un viaggio lungo e molto difficile, ma se non ci provo, so che me ne pentirò”.

 

Nei primi due anni la Zoom Video Communication è composta da un piccolo team di ingegneri che avevano deciso di lasciare Cisco. Il servizio si rivela all'altezza delle aspettative e permette alla società di raccogliere finanziamenti importanti dai capitali di ventura: nel primo anno sono ben 3 milioni gli utenti che scaricano il software, con una crescita incredibile fino a raggiungere i 40 milioni di download e diventare un'azienda Unicorno, del valore di 1 miliardo di dollari.

Nonostante il mercato sia già occupato da colossi come Skype e Google Hangouts, Zoom riesce a ritagliarsi il suo spazio, inserendo in un'unica piattaforma le principali caratteristiche dei competitors, riuscendo anche ad avere un accordo triennale di sponsorizzazione con i Golden State Warriors, la miglior squadra NBA del 2016.

Nel 2019 Zoom esordisce in Borsa con una prima quotazione al Nasdaq di 36 dollari, che nella prima giornata di contrattazioni riesce a fruttare il 72%, al punto da far crescere il valore dell'azienda a 16 miliardi di dollari. Zoom passa così da Unicorno a Deca-Corno, azienda che vale più di 10 miliardi.

Il 2019 è l'anno anche delle critiche nei confronti della mancata sicurezza e privacy del servizio. Con un video su Youtube, lo stesso fondatore si scusa con queste parole:

 

Abbiamo chiaramente molto lavoro da fare per garantire la sicurezza. Posso promettere che prendiamo queste questioni molto, molto sul serio. Stiamo esaminando ognuna di esse. Se troveremo un problema, lo risolveremo”.

 

Tra le principali falle del software, la possibilità di hackerare le sessioni eliminando gli utenti connessi, e attivare la webcam dei pc da remoto. Il problema è stato risolto, ma ha portato alla luce un grave problema relativo al furto delle credenziali degli utenti Windows. Altre problematiche sono state le debolezze della privacy: i contenuti delle videoconferenze registrate dalla piattaforma, infatti, potevano essere utilizzati dai datori di lavoro per controllare le comunicazioni tra i dipendenti. Si è scoperto, inoltre, che l'app di Zoom inviava i dati in automatico delle videoconferenze a Facebook. Anche questo problema è stato risolto ma, insieme alle altre difficoltà, ha causato numerosi abbandoni e le prime inchieste sul servizio.

 

In attesa di ulteriori conferme di risoluzione effettiva dei problemi evidenziati, è innegabile il fatto che Zoom sia diventata una potenza mondiale con una capitalizzazione che supera i 40 miliardi di dollari. Non male, non credete?

 

Leggi anche: “Aziende Unicorno: cosa sono e perché sono così speciali



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