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Lavoro: quando il clima in ufficio conta più dello stipendio

VENERDÌ 12 SETTEMBRE 2025 | Lascia un commento
Foto Lavoro: quando il clima in ufficio conta più dello stipendio
Scritto da Stefania Pili
Negli ultimi tre anni abbiamo assistito a un vero e proprio cambio di paradigma: sempre più lavoratori italiani mettono l’ambiente in ufficio prima dello stipendio nelle loro priorità. E non parliamo solo delle generazioni più giovani.

 

Lavoro: quando il clima in ufficio conta più dello stipendio. Questa tendenza oggi coinvolge professionisti di ogni età, segnale che il benessere psicologico e la qualità delle relazioni sul lavoro sono diventati aspetti irrinunciabili.

 

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Cosa significa “ambiente di lavoro”?

Non si tratta solo di avere un bel desktop, piante in ufficio o una zona relax. Ambiente di lavoro vuol dire clima tra colleghi, capacità dei manager di ascoltare davvero, politiche di rispetto e fiducia reciproca, possibilità di sentirsi accolti e messi nelle condizioni migliori per esprimersi e crescere. Ed è proprio questo mix che, secondo il 74% degli italiani intervistati, conta più di uno stipendio alto.

 

I motivi di questa rivoluzione

La fine del mito del “posto sicuro a qualsiasi costo”

Oggi chi cerca (o valuta di cambiare) lavoro si interroga più a fondo: “Mi sentirò a mio agio?”, “Terrò a lungo in questa azienda senza star male?” Si preferisce un ambiente sano a una busta paga più pesante. Il 60% delle persone mette la serenità prima di tutto, il 14% fa una scelta su base valoriale e per pochi benefit importanti lo scenario cambia (solo il 9% accetterebbe un contesto negativo per uno scambio economico vantaggioso).

 

Il ruolo della cultura aziendale e della leadership

La cultura d’impresa e lo stile di management oggi pesano più che mai. Le aziende che sanno coltivare ascolto, empatia, rispetto della diversità e crescita condivisa sono le più amate, e le più competitive. Dove si investe in politiche di welfare, flessibilità e clima sereno, i team lavorano meglio, la produttività cresce e i talenti restano più a lungo.

Come si affrontano i colloqui nel 2025

Nuove domande, nuove scelte

Chi affronta oggi un colloquio non si limita più a chiedere compenso e orari. Si va oltre: si chiede come vengono gestiti i conflitti, quali possibilità di crescita sono offerte realmente, quali strumenti di ascolto e supporto interno esistono, dallo smart working agli incontri formativi, dalle iniziative di team building alle politiche anti-burnout.

La serenità come obiettivo (e non come lusso)

Oggi la serenità è una condizione necessaria. Chi si trova in un contesto tossico o privo di cura tende a cambiare, anche a costo di accettare offerte economiche inferiori. Un lavoratore sereno è più produttivo, creativo, coinvolto e… difficilmente lascia l’azienda.

 

Cosa puoi fare se sei alla ricerca o vuoi cambiare

Informati prima di candidarti

Non basta leggere l’annuncio: cerca recensioni, parla con chi lavora già lì, segui la pagina dell’azienda sui social. Approfondisci valori e clima ancora prima di inviare il CV.

Fai domande autentiche

Durante il primo contatto, chiedi senza timore cosa conta davvero per te. Come si monitora il benessere in azienda? Che ruolo hanno la diversity e l’inclusione? Quali strumenti ci sono per il dialogo interno?

Segui la tua sensazione

Se dopo un colloquio hai dubbi sull’ambiente, ascolta il tuo intuito. Il benessere e la serenità valgono più di ogni benefit temporaneo.

 

Il lavoro giusto non è solo quello “pagato bene”, ma quello che ti fa sentire parte di qualcosa di positivo, ogni giorno.

Su AppLavoro puoi trovare offerte e consigli per costruire la tua carriera in un luogo dove star bene è la regola, non l’eccezione.

 

Leggi anche: “Reputazione professionale: il segreto per trovare lavoro e farti scegliere

 

Fonti:



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