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Decreto Lavoro 2023: le novità principali per imprese e lavoratori

VENERDÌ 12 MAGGIO 2023 | Lascia un commento
Foto Decreto Lavoro 2023: le novità principali per imprese e lavoratori
Scritto da Stefania Pili
È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 4 maggio 2023 il Decreto legge numero 48 del 2023, noto come Decreto Lavoro 2023, che interviene su numerosi aspetti del mondo del lavoro e delle politiche attive.

 

Decreto Lavoro 2023: le novità principali per imprese e lavoratori. Dall'eliminazione e sostituzione del Reddito di Cittadinanza alle novità riguardo a contratti a termine, fino alla riqualificazione professionale e i fringe benefit. Andiamo a scoprire tutte le novità contenute nel pacchetto lavoro approvato dal consiglio dei ministri del 1° maggio.

 

Leggi anche: “Stop agli annunci di lavoro discriminatori: le aziende dovranno dichiarare lo stipendio

 

Cosa accadrà al Reddito di Cittadinanza

Il Reddito di Cittadinanza verrà sostituito, da gennaio 2024, dal cosiddetto Assegno di Inclusione, un nuovo strumento di sostegno economico di cui potranno beneficiare i nuclei familiari al cui interno vi sia almeno:

  • un componente minorenne;

  • un over 60;

  • un disabile.

L’importo annuo massimo è di 6mila euro, aumentabile fino a 7.560 euro, oltre a un contributo al canone di locazione nella misura massima di 3.360 euro annui. La durata del beneficio è fissata in 18 mensilità. La misura verrà erogata per 18 mesi e, dopo un mese di stop, verrà rinnovata per periodi ulteriori di 12 mesi.

Tutti i componenti del nucleo familiare abili al lavoro devono anche procedere con la sottoscrizione del patto di attivazione digitale e devono aderire a un percorso personalizzato di inclusione sociale o lavorativa. Il beneficiario, inoltre, è tenuto ad accettare un’offerta di lavoro con una durata non inferiore a un mese e, se part-time, un orario pari ad almeno il 60% dell’orario a tempo pieno e con una retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti da CCNL, a tempo indeterminato (su tutto il territorio nazionale), o a tempo determinato (se il luogo di lavoro non dista più di 80 Km dal domicilio).

Supporto per la Formazione e il Lavoro

Si tratta della nuova misura di sostegno al reddito a favore dei soggetti che non possono beneficiare dell’assegno di inclusione. Nello specifico, si rivolge alle persone con un’età compresa tra 18 e 59 anni che rientrano in un nucleo familiare con ISEE non superiore a 6mila euro annui e che non hanno i requisiti per accedere all’assegno di inclusione. La misura sarà operativa dal 1° settembre 2023. Possono richiederlo i componenti dei nuclei familiari “in condizioni di povertà assoluta” che:

  • hanno un ISEE familiare in corso di validità non superiore a 6mila euro annui;

  • hanno tra i 18 e i 59 anni;

  • non hanno al loro interno un minore, un over 60 o una persona con disabilità.

Chi rientra nei requisiti riceverà un importo mensile di 350 euro, per massimo 12 mesi, a patto che partecipi a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento e di accompagnamento al lavoro.

 

Contratti a termine con causali più flessibili

Con il nuovo Decreto Lavoro cambia la normativa dei contratti a tempo determinato grazie all'introduzione di nuove causali. Il decreto modifica la disciplina del contratto di lavoro a termine con durata oltre i 12 mesi fino a un massimo di 24 mesi, per il quale si ammettono le causali previste dai CCNL, dettate da esigenze economiche organizzative delle imprese e sostituzione di lavoratori assenti. Nello specifico, vengono abrogate le precedenti causali e sostituite da:

  • causali previste dai contratti collettivi;

  • esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti;

  • sostituzione di altri lavoratori.

 

Agevolazioni per le assunzioni dei giovani

L'obiettivo è di aumentare l’occupazione giovanile, con particolare attenzione ai NEET (giovani che non studiano, né lavorano). Le aziende, quindi, possono ricevere, per 12 mesi, un incentivo pari al 60% della retribuzione lorda mensile, se assumono, a tempo indeterminato, dei lavoratori in possesso dei seguenti requisiti:

  • non hanno compiuto 30 anni alla data di assunzione;

  • non lavorano e non sono inseriti in corsi di studio o di formazione (NEET);

  • sono registrati al Programma Operativo Nazionale “Iniziativa Occupazione Giovani.

 

Gli incentivi alle assunzioni sono rivolti, in particolare:

  • a enti e organizzazioni di un contributo per ogni persona con disabilità assunta a tempo indeterminato tra il 1° agosto 2022 ed il 31 dicembre 2023;

  • a datori di lavoro che assumono percettori di assegno di inclusione (esonero contributivo del 100% per 12 mesi);

  • a datori di lavoro che assumono giovani NEET under-30 iscritti al programma Incentivo Occupazione Giovani (contributo del 60% della retribuzione per 12 mesi, cumulabile con altre misure in vigore).

 

Decreto Trasparenza con meno burocrazia

Per Decreto Trasparenza si intende la normativa che, a partire dall’estate 2022, aveva imposto alle aziende di informare i lavoratori su molti aspetti che regolano il rapporto: ad esempio durata del periodo di prova, congedo per ferie, importo iniziale della retribuzione, programmazione dell'orario normale di lavoro. Con le novità introdotte, il datore di lavoro non è più obbligato a dichiarare in un unico documento tutti gli aspetti normativi e contrattuali. Queste informazioni possono essere comunicate indicando il riferimento normativo del contratto collettivo, anche aziendale, che disciplina quegli aspetti.

 

Voucher e buoni lavoro: nuovo limite

Il decreto aumenta la soglia di utilizzo dei cosiddetti “voucher”, portandoli a 15mila euro annui per chi opera nei settori dei congressi, delle fiere, degli eventi, degli stabilimenti termali e dei parchi divertimento. Il divieto di ricorso al contratto di prestazione occasionale, con riferimento agli utilizzatori che operano nei settori sopra elencati, si applica ai datori di lavoro che occupano più di 25 lavoratori a tempo indeterminato.

Riduzione del cuneo fiscale

Per i periodi di paga dal 1° luglio 2023 al 30 novembre 2023, è previsto un ulteriore esonero sulla quota dei contributi previdenziali a carico del lavoratore. Di conseguenza, a partire dalla busta paga di luglio, il dipendente riceverà un somma netta superiore, senza maggiori oneri a carico dell’azienda.

 

Sicurezza sul lavoro

Il Decreto Lavoro istituisce un fondo, con una dotazione di 10 milioni di euro, con l’obiettivo di “riconoscere un sostegno economico ai familiari degli studenti delle scuole o istituti di istruzione di ogni ordine e grado, anche privati, deceduti a seguito di infortuni occorsi, successivamente al 1 gennaio 2018, durante le attività formative”.


Fringe benefit

Il decreto innalza a 3mila euro la soglia dei fringe benefits, una tipologia di emolumento retributivo in aggiunta alla retribuzione ed esenti IRPEF (comprensivi delle somme erogate per pagamento delle utenze domestiche ndr.) per il periodo d’imposta 2023, per i lavoratori dipendenti con figli a carico.

 

Consulta anche: “Bonus Assunzioni under 30: come funziona e in cosa consiste



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