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Deloitte lancia Inwi: un nuovo indice per misurare il benessere dei dipendenti

MERCOLEDÌ 28 OTTOBRE 2020 | Lascia un commento
Foto Deloitte lancia Inwi: un nuovo indice per misurare il benessere dei dipendenti
Scritto da Stefania Pili

Come riuscire a misurare il benessere dei dipendenti e migliorare la performance aziendale? La risposta arriva grazie all'introduzione di una serie di variabili nell'Individual Well Being Index di Deloitte, azienda di servizi di consulenza, la prima nel mondo in termini di ricavi e numero di professionisti. La società fa parte delle cosiddette Big Four, le quattro più grandi aziende di revisione, insieme a PricewaterhouseCoopers, EY e KPMG.

La soddisfazione e la felicità del dipendente è fondamentale sia per il singolo individuo che per il successo generale di un'azienda. Un fatto oramai noto, ma che deve essere continuamente analizzato per comprendere maggiormente cosa determini questo appagamento. Anche l'Università di Yale ha avviato degli studi specifici sul come essere davvero felici, un segnale importante che fa capire come il benessere intangibile nella vita quotidiana possa portare anche a una migliore produttività sul lavoro.

Una tematica che deve interessare le aziende, specialmente in un periodo complicato come quello che stiamo vivendo, tra lockdown generali e smart working, che riportano alla luce, ancor di più, la reale correlazione tra soddisfazione e rendimento.
 

Leggi anche: “Insoddisfazione lavorativa: 5 consigli per riconoscerla e affrontarla

L'Individual Well Being Index (Inwi) di Deloitte

Lo studio è stato pubblicato di recente dalla rivista scientifica Journal of Governance and Regulation, presente anche nel ranking Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca). Un importante lavoro che getta le basi teoriche per la misurazione quantitativa di uno stato intangibile come appunto il benessere, che mira anche a individuare le azioni per poterlo migliorare. L'Inwi è stato sviluppato sulla base di un modello che mostra le variabili principali che determinano il benessere, capace anche di simulare l'impatto delle azioni che variano le stato di benessere dei lavoratori. Un nuovo strumento che integrerà i servizi di Deloitte già proposti nell'ambito delle risorse umane.

Marco Vulpiani, Life Sciences Sector Leader di Deloitte, spiega com'è nata l'idea dell'Individual Well Being Index, l'indice di misurazione del benessere su lavoro:
 

Analizzando alcuni fenomeni sociali che interessano soprattutto le nuove generazioni, abbiamo pensato che fosse necessario allargare l’analisi delle determinanti del benessere lavorativo al di fuori di confini tradizionali e includere fattori intangibili finora considerati solo in parte, come la fruizione di cultura, il contatto con la natura, il senso di sicurezza e altri”

 

Deloitte, quindi, si pone l'obiettivo di ottenere indicazioni oggettive: questo significa che non devono essere distorte da paradigmi predefiniti. Per questo motivo, si è scelto di effettuare un'analisi quantitativa partendo dall'universo di tutte le possibili determinanti dello stato di soddisfazione della vita indicate dal rapporto Bes di Istat. Vulpiani, a questo proposito, dichiara:

 

Con l’obiettivo di ottenere indicazioni oggettive, ovvero non distorte da paradigmi predefiniti, abbiamo deciso di effettuare un’analisi quantitativa partendo dall’universo di tutte le possibili determinanti dello stato di soddisfazione della vita indicate nel rapporto BES di Istat - Grazie a questo vasto ed eterogeno numero di indicatori – ambientali, sociali, economici – abbiamo sviluppato un modello in grado di misurare il livello di benessere delle persone in generale e nel loro luogo di lavoro, in funzione delle determinanti individuate. Un tema già molto sentito dalle aziende più all’avanguardia e che ha ulteriormente preso piede con il grande “esperimento di massa” del lockdown, periodo nel quale l’adozione forzata dello smartworking ha riportato l’attenzione del dibattito pubblico sulla correlazione tra benessere e produttività”.


Apriamo una breve parentesi per ricordare cosa analizza il Rapporto Bes. Si tratta di un modello che integra i principali fenomeni che caratterizzano l'Italia attraverso l'analisi di una serie di indicatori che vengono suddivisi in 12 domini:

  1. Salute

  2. Istruzione e formazione

  3. Lavoro e conciliazione dei tempi di vita

  4. Benessere economico

  5. Relazioni sociali

  6. Politica e istituzione

  7. Sicurezza

  8. Benessere soggettivo

  9. Paesaggio e patrimonio culturale

  10. Ambiente

  11. Innovazione, ricerca e creatività

  12. Qualità dei servizi

 

Non solo: il benessere nel lavoro è determinato anche da fattori esterni come il contatto con la natura, la fruizione di cultura e il senso di sicurezza.

In ogni caso, l'indice fornirà una misurazione oggettiva in grado di ottimizzare le risorse disponibili, favorendo la focalizzazione degli investimenti sulle variabili più significative in termini di impatto. Si parla di variabili differenti a seconda dello specifico ambiente lavorativo e dalla mansione che viene svolta. In questo modo, può chiaramente cambiare la sensibilità dello stato di benessere di un lavoratore da un altro. Un esempio è dato dalle differenze di livello di benessere che sussistono per un dipendente di un impianto chimico rispetto a quelle di un dipendente di un call center.

In merito a questa tematica, Vulpiani conclude il suo discorso:

 

Qualunque sia la realtà aziendale a cui è applicato, conclude Vulpiani, “i benefici dell’Inwi sono quelli riconducibili a un miglioramento dello stato di benessere dei dipendenti. E se quest’ultimo aumenta, incrementerà la produttività, il senso di appartenenza all’azienda, la riduzione del turnover. Tutti elementi che dovrebbero migliorare le performance aziendali”.


 

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