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Green Pass per lavorare: cosa cambia dopo la fine dello stato di emergenza?

LUNEDÌ 04 APRILE 2022 | Lascia un commento
Foto Green Pass per lavorare: cosa cambia dopo la fine dello stato di emergenza?
Scritto da Stefania Pili
Dal 1° aprile, con la fine dello stato di emergenza, l'Italia tenta di tornare alla normalità con l'abbandono graduale del Green Pass rafforzato per andare al lavoro. Basterà infatti solo il certificato base da tampone (tranne nel settore della sanità), anche se l'obbligo vaccinale per gli over 50 rimarrà ancora in vigore fino al 15 giugno.

 

Green Pass per lavorare: cosa cambia dopo la fine dello stato di emergenza? Dal 1° aprile cesserà l’obbligo di green pass per tutte le attività all’aperto di bar, ristoranti, spettacoli e sport, ma non solo: potranno riprendere servizio anche i non vaccinati che erano stati sospesi dal lavoro.

Tuttavia, il green pass base continuerà a rimanere obbligatorio per andare al lavoro fino al 15 giugno 2022, giorno nel quale scade l’obbligo vaccinale previsto per gli over 50. L'obbligo però rimane fino al 31 dicembre nel comparto sanità. Nel mentre si attendono regole più chiare e precise per i lavoratori della scuola, delle forze dell'ordine e della sicurezza.

 

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Green Pass base per lavoratori over 50

Il Decreto Covid, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 70 del 24 marzo, prevede un allentamento delle restrizioni, grazie anche alla fine dallo stato d'emergenza il 31 marzo. Ora, per poter lavorare basta il green pass base, quindi mostrare una certificazione ottenuta tramite vaccinazione, guarigione o con un tampone negativo rapido con validità di 48 ore o con un tampone molecolare valido 72 ore. Il green pass base occorre anche per chi lavora da casa, da remoto o in modalità agile, quindi in smart working.

Cosa accade agli over 50? Potranno tornare a lavorare anche loro, purché in possesso della certificazione base. La nuova misura è valida dopo l'obbligo della certificazione rafforzata per poter accedere al posto di lavoro. Per loro permane comunque l'obbligo di vaccinazione fino al 15 giugno.

In sintesi: i lavoratori non vaccinati che hanno 50 anni e più possono tornare al lavoro con l'esito negativo di un tampone che deve essere ripetuto ogni 48 o 72 ore senza più il rischio di sospensione dallo stipendio o di una multa. Pertanto, non sarà più richiesto il Green Pass rafforzato neanche agli over 50 che, se sospesi, dovranno essere riammessi senza più sanzioni.

 

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Obbligo vaccino per il settore sanità

Discorso diverso invece per altri settori professionali. L'obbligo di vaccinazione permane fino al 31 dicembre per la categoria dei medici e del personale che opera nella sanità. La pena è la conseguente sospensione dalle mansioni e dallo stipendio. Le regole valgono anche per medici, paramedici e lavoratori che svolgono attività negli ospedali e nelle Rsa: anche per loro, quindi,l'obbligo di vaccino è stato prorogato fino al 31 dicembre.

Potranno tornare al lavoro i lavoratori in bar, ristoranti, palestre, piscine al chiuso, cinema o teatri (i clienti invece dovranno esibire il Super Green Pass fino al 30 aprile).

Per quanto riguarda invece il personale della scuola e del comparto sicurezza, quindi forze dell'ordine e della Difesa, il super green pass decade. Parliamo quindi di polizia di stato, carabinieri, guardia di finanza, tutto il comparto della difesa, polizia penitenziaria, guardia costiera-capitaneria di porto, vigili del fuoco e polizia locale. Resta un prolungamento dell'obbligo di vaccino al 31 di dicembre. Per docenti resta l'obbligo vaccinale fino al 15 giugno 2022.

Ancora da comprendere con maggiore chiarezza le modalità precise con le quali districarsi tra lavoro, green pass base e green pass rafforzato per queste specifiche categorie di lavoratori.

 

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