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L’impero dei Millennials: chi sono e quali sono le loro aziende ideali in Italia

MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2019 | Lascia un commento
Foto L’impero dei Millennials: chi sono e quali sono le loro aziende ideali in Italia
Scritto da Stefania Pili

Avete mai sentito parlare dei cosiddetti “Millennials”? Un termine ormai utilizzato molto spesso, specialmente negli ultimi anni. Chi sono quindi i Millennials? Sono i giovani che fanno parte della generazione nata tra i primi anni ’80 e la metà degli anni ’90, nello specifico, tra il 1981 e il 1996. A oggi, quindi, hanno un’età compresa tra i 23 e i 38 anni.

Una generazione che, soprattutto in Italia, continua a fare i conti con diversi problemi legati all’aspetto della precarietà e della disoccupazione; giovani che vengono spesso messi da parte a favore di profili professionali con una più ampia esperienza lavorativa alle spalle, o che vengono quasi costretti ad allontanarsi dall’Italia per trovare nuove e più concrete opportunità lavorative all’estero. 

 

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Li chiamano “i figli della Generazione Y”: istruiti, colti, curiosi e sempre connessi, sia per motivi di svago che di lavoro, l’importante per loro è esserci, sempre e comunque. Ricercare costantemente nuove informazioni, relazionarsi con nuove opportunità e provare nuove esperienze, sempre diverse e stimolanti. Un ritratto che definisce anche lo stereotipo del lavoratore moderno, sganciato dai classici e rigidi orari d’ufficio, voglioso di lavorare sodo, tenendo sempre a bada la propria indipendenza e la propria flessibilità mentale e fisica: questo, per non doversi dedicare solo ed esclusivamente al lavoro, ma per impegnarsi a coltivare i propri interessi e le proprie passioni, coniugando sacrificio ma anche libertà d’espressione. Nulla vale più di questi due fattori messi insieme per loro, una generazione che pensa e agisce, comunica e crea nuove risorse, anche senza una base economica consistente. Parliamo ad esempio di startup innovative, di imprese ecosostenibili che pensano all’ambiente e alla sua salvaguardia, di modi in cui migliorare la vita risparmiando, e facendo del bene per sé e per gli altri. 

 

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Non è la stabilità materiale a infondere sicurezza: non è un’auto, e neanche una casa a decretare il proprio successo, ma l’esperienza transitoria di utilizzare qualcosa solo nel momento del bisogno. Pensiamo ad esempio al car sharing o all’utilizzo più frequente (più economico, veloce ed ecosostenibile) dei mezzi pubblici o della bicicletta: i proprietari di auto sono infatti passati dal 74% della Generazione X, al 48% della Generazione Y, quella dei Millennials, per l’appunto.

Una personalità ben definita quella dei Millennials, che aiuta a comprendere meglio in quali aziende potrebbero crescere e formarsi professionalmente, sempre secondo gli amati criteri della meritocrazia. Lo rivela anche la classifica Best Workplaces for Millennials realizzata da Great Place to Work, società globale di ricerca, consulenza e formazione, che ha l’obiettivo primario di analizzare il punto di vista dei lavoratori e migliorare la loro esperienza professionale. Una classifica realizzata in base ai pareri diretti dei dipendenti sul proprio ambiente di lavoro, per la precisione 10.225 Millennials appartenenti a 136 aziende italiane. Compilando un questionario sull’analisi di clima aziendale Trust Index©, si è riusciti ad analizzare le cinque dimensioni che determinano l’azienda ideale dove lavorare, un vero e proprio great place to work:

  • Credibilità;
  • Rispetto;
  • Equità;
  • Orgoglio;
  • Coesione.

 

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Ecco la classifica delle migliori aziende per le quali lavorare secondo i Millennials:

  1. Bending Spoons;
  2. Volvo Group Italia;
  3. Nutricia Italia;
  4. Hilton;
  5. American Express Italia;
  6. MSD Italia;
  7. Zeta Service;
  8. Sorgenia;
  9. AbbVie;
  10. Cisco Systems;
  11. Unox;
  12. S.C. Johnson Italy;
  13. Royal Canin Italia
  14. Sas Italia;
  15. Findomestic Banca.

Nella prima posizione della classifica troviamo Bending Spoons, ex startup italiana, oggi la prima azienda sviluppatrice di app per la piattaforma iOS con oltre 200 milioni di download e 300 mila nuovi utenti al giorno. Un traguardo importante per un’azienda 100% made in Italy, fondata a Milano nel 2013 da quattro ragazzi italiani e uno polacco, tutti amici, coetanei e compagni di studi tra loro; tra le app più conosciute e scaricate di Bending Spoons troviamo 30 Day Fitness, ideata per allenarsi a casa, e Slide Show, creata per selezionare foto e video da postare sui social media. 

Perché Bending Spoons è considerata l’azienda migliore dove lavorare? Esaminando le opinioni dei suoi dipendenti, è emerso un ambiente informale in grado anche di offrire concrete occasioni di carriera. Andrea Montuschi, presidente di Great Place To Work, spiega: “Siamo davanti a una generazione particolarmente attenta alle dinamiche sociali e relazionali all’interno dei luoghi di lavoro - dalle nostre ricerche emerge come i Millennials siano, ad esempio, sensibili alla coesione e alla capacità di collaborazione in azienda”.

Come si può notare dalla classifica, il settore tecnologico-informatico non è il solo amato dalla Generazione Y. In seconda posizione troviamo infatti Volvo Group Italy, settore dell’automotive, in terza posizione invece il settore alimentare rappresentato da Nutricia Italia (Gruppo Danone). Aziende molto celebri a livello mondiale si collocano nelle posizioni successive: in quarta posizione troviamo Hilton con la sua catena di strutture ricettive presenti in tutto il mondo e, in quinta posizione, American Express Italia con i suoi servizi finanziari. 

Il presidente Montuschi spiega: “Queste aziende, pur diverse tra loro, hanno alcune caratteristiche comuni: non solo offrono welfare e benefit ai dipendenti ma promuovono la meritocrazia riconoscendo l’impegno del singolo attraverso promozioni o premi”. E aggiunge: “Si tratta poi di imprese dove non c’è la stigmatizzazione dell’errore e la tolleranza nel caso di sbagli è elevata. Un fattore a cui i Millennials sono particolarmente attenti proprio perché ricercano ambienti dove non sia problematico sperimentare per innovare”.

Come abbiamo spiegato in precedenza, i Millennials sono alla ricerca di un bilanciamento costante tra lavoro e vita privata, il cosiddetto work life balance. Troppo spesso si parla di stress, ansia e mancato benessere all’interno di queste due dimensioni; ecco, i Millennials vogliono distaccarsene il più possibile, cercando di vivere meglio e con maggiore felicità. Le aziende devono essere pronte ad ascoltare queste richieste e sviluppare un programma di lavoro flessibile e adatto alle nuove generazioni, fondamentale per essere sempre all’avanguardia e aumentare la produttività complessiva, sviluppando nuove e ancora inesplorate dinamiche professionali.

Le aziende italiane sono in grado di accettare questa sfida? Per alcune, come abbiamo potuto notare, sì, e grazie all’opinione dei dipendenti sappiamo con certezza che ce la si può fare, basta evolversi mentalmente e comprendere appieno i cambiamenti della realtà in cui viviamo. Solo in questo modo si può iniziare un processo di formazione e di comunicazione reale per valorizzare a 360° l’impresa e i suoi collaboratori. 

 

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