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Overthinking, il “pensare troppo” al lavoro: di cosa si tratta e come risolverlo

GIOVEDÌ 31 OTTOBRE 2019 | 2 commenti
Foto Overthinking, il “pensare troppo” al lavoro: di cosa si tratta e come risolverlo
Scritto da Stefania Pili

Vi è mai capitato di pensare troppo al lavoro? Pensieri, problemi, impegni vari. La routine quotidiana è fatta molto spesso anche di queste sfaccettature; spesso, però, avere delle “giornate no” per un tempo più o meno prolungato può sfociare in un problema a tutti gli effetti. I pensieri sembrano accumularsi uno dopo l’altro, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese, ingigantendosi e creando malumore, ansia e stress. E questo capita anche per questioni che pensavate aver archiviato e che invece tornano a martellare nel cervello; un’importante e-mail da inviare, consegnare un progetto fondamentale per l’azienda, scadenze imminenti, o a cosa tiene in serbo il capo per il vostro futuro. 

 

Leggi anche: “Come affrontare i problemi sul lavoro con meno stress e più leggerezza

 

Analizzare e riflettere sulle situazioni è un bene, ma quando la mente non si ferma e i pensieri sembrano aggrovigliarsi in un tortuoso ginepraio di problemi, si possono creare danni psicologici che vanno a ledere l’umore e il benessere generale. Gli studiosi chiamano questo continuo rimuginare “overthinking”, ovvero, “pensare troppo”, riguardando molto spesso anche l’ambito lavorativo. L’overthinking si presenta solitamente in due forme diverse: pensare troppo al passato e preoccuparsi troppo per il futuro. Infatti, secondo Susan Nolen-Hoeksema, ricercatrice dell’Università di Yale e studiosa dell’overthinking e della relazione tra il pensiero ruminato e la depressione, la definizione di overthinking è proprio: “la tendenza a rispondere a un disagio focalizzandosi sulle cause e sulle conseguenze dei propri problemi, senza intraprendere nessuna azione di problem-solving concreto”. 

E non c’è niente di peggio che lavorare con questo stato d’animo; la conseguenza è infatti un calo evidente delle prestazioni, poca produttività e concentrazione scadente, tutti fattori che che vanno poi a ledere anche il lavoro del team. Il primo passo è sicuramente riconoscere di avere un problema. Sembrerà banale e scontato, ma non è facile riconoscere un disagio vero e proprio; come dicevamo in precedenza, i periodi di forte stress possono capitare a tutti, ma quando questi hanno il potere assoluto di prendere in mano la nostra vita e ridurla a un cumulo di preoccupazioni, è necessario prendere alcuni accorgimenti. 

 

Consulta anche: “Essere infelici sul posto di lavoro: cause e conseguenze di un malessere sempre più comune

 

Ecco alcuni consigli su come smettere di pensare troppo al lavoro

 

  • Distrarsi: nel momento in cui siete focalizzati su qualcosa, viene quasi naturale concentrarsi il più possibile e rimanere attaccati alla scrivania per risolverlo. Niente di più sbagliato. La mente ha bisogno di evadere, di respirare. Provate a fare una passeggiata, a parlare con un amico, a leggere un libro, dipende molto dalla vostra personalità; l’importante è staccare e capire che i problemi che sembravano enormi, forse, non sono poi così insormontabili!

 

  • Fare attività fisica: lo sport stimola la produzione di endorfine, quindi produce effetti altamente benefici sul corpo e la mente. Se possibile, allenatevi anche all’aria aperta, la luce solare funge da effetto antidepressivo, stimola la vitamina D e migliora l’umore. Salutare sotto tutti i punti di vista, provare per credere; 

 

  • Smettere di lamentarsi: una dose di forte negatività che non fa che peggiorare la situazione. Non è semplice, ma se inizierete ad agire e a farvi scivolare determinate problematiche, vedrete che riuscirete a trovare il lato positivo in ogni cosa. Bisogna quindi sforzarsi di essere grati per quel che si ha e lasciare da parte i rimpianti del passato;

 

  • Mettere da parte la perfezione: vi diciamo subito che la perfezione non esiste, non è soltanto un modo di dire, è la pura e semplice verità. Inutile rincorrere inutili stereotipi ossessivi di eccellenza, bisogna ammettere di non essere invincibili e che sbagliare vi renderà più forti e determinati a fare sempre meglio e a mettervi nuovamente in gioco;

 

  • Tenersi sempre impegnati: numerosi studi confermano che, al di fuori del lavoro, le probabilità di overthinking sono superiori alla media. Evitare quindi, specialmente in periodi molto stressanti, di stare sul divano e rimuginare sul passato; date spazio ad attività creative come la pittura, la scrittura o ad attività più casalinghe come il giardinaggio, vedrete che scaricherete più facilmente l’ansia e i brutti pensieri;

  • Pensare a delle alternative: cercate di riflettere su cosa effettivamente non stia andando per il verso giusto, individuate il fulcro delle vostre preoccupazioni e scrivetele su un foglio; poi annotate possibili soluzioni alternative e cercate di metterle in atto. Potreste prendere più consapevolezza in voi stessi e scoprire nuove prospettive risolutive;

 

  • Riuscire a perdonarsi: nessuno è invincibile, tutti sbagliano. L’importante è, però, andare oltre e capire che i problemi nella vita ci sono e ci saranno sempre, cambia solo il modo di affrontarli e archiviarli, per quanto possibile. Abbiate la forza di superarli e sperimentare l’arte del sorriso e del “domani è un altro giorno”, magari più bello e felice di quello precedente. 

 

Qualora non riusciste a superare da soli i momenti di grande difficoltà, il consiglio più spassionato è quello di prendere coraggio e confidarsi con chi avete di più caro al mondo, la famiglia, il proprio compagno/a o un amico/a davvero fidato. È fondamentale riconoscere il problema sì, ma anche farsi aiutare nei periodi più duri, e solo a quel punto scegliere la strada più giusta da percorrere.

 

Leggi anche: “Come trovare la giusta concentrazione a lavoro: 8 consigli utili

 



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2 COMMENTI

martino
03 Ottobre 2020 @ 12:16
Splendido e riassuntivo post, ottimi spunti troppo spesso dimenticati o banalizzati, grazie!                                                                                                                                                                                                       
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Maria Barcan
12 Novembre 2019 @ 10:14
Sto cercando qualsuasi LAVORO                                                                                                                                                                                                        
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